Howl è sicuro di non avervi scoraggiati. Dite la verità, qualche curiosità marziana ce l'avete anche voi. Bricconi! Dunque, come Howl e come gran parte del mondo scientifico, anche voi vorreste sapere se gli omini verdi esistono. Bene, ci sono due vie per trovarli. La prima è quella di telefonare al centralino dell'Area 51, ma al momento Howl ha smarrito il numero. La seconda è quella di ascoltarli alla radio. Starete pensando che entrambe le soluzioni siano improbabili e fantasiose. Bene, sarete smentiti.
Udite! [letteralmente] Udite! Se forme di vita extramondo esistono potrebbero essere udite via radio. Avete capito bene. Ci si sintonizza sulla frequenza di 1,420 gigahertz e si cerca di captare segnali emblematici come, ad esempio, una serie di picchi energetici regolari o che seguano uno schema fondato come la sequenza dei numeri primi (1, 2, 3, 5, 7 ecc). Vi chiederete perché proprio 1,420 gigahertz? Perché questa é la frequenza dell’idrogeno neutro, ossia quella con cui gli elettroni dell'idrogeno percorrono l'orbita attorno al loro nucleo. E' una costante universale nonché la frequenza più "diffusa" dell’universo, pertanto si presume che una qualsiasi forma di vita tecnologicamente sviluppata ne dovrebbe essere a conoscenza.
Ad operare in questo senso è un gruppo di "radioamatori" tutt'altro che sprovveduto. Sono gli scienziati del S.E.T.I. (Search for Extra-Terrestrial Intelligence), che dal 1960 puntano i loro telescopi verso il cielo, col fine di registrare eventuali segnali diffusi da civiltà aliene avanzate. Si diceva all'inizio che le forme di vita aliene potrebbero avere strutture diversissime dalla nostra, ma è altrettanto innegabile l'eventualità che ne esistano altre alla portata dei nostri "sensi". Nel caso lancino messaggi, o semplicemente hits quali Life on Mars di David Bowie, ci sono quelli del S.E.T.I.

I dati da analizzare vengono suddivisi in piccoli pacchetti e inviati agli iscritti in tutto il pianeta. I loro computer li analizzeranno e manderanno indietro i risultati dei loro calcoli. Così, dove non arriva un singolo super computer arriveranno milioni di normali computer da casa e da ufficio. Ma chi sono questi iscritti? Meraviglia delle meraviglie: siete voi e i vostri amici. E' sufficiente scaricare ed istallare il software sul vostro computer ed una piccolissima parte di esso lavorerà in automatico per il S.E.T.I. Non dovete fare altro che accendere il Pc e connetterlo a Internet. Il programma è leggerissimo e chiunque può prendervi parte. Si calcola che, grazie ai 5 milioni e 200 mila iscritti, la potenza di calcolo del programma SETI@home si aggiri intorno ai 770 TeraFLOPS, cioè 770 mila miliardi di operazioni al secondo! Altro che calcolatrici, signori. Tra una lettura sul Cartello e uno spulciamento di facebook, il vostro computerino potrebbe cogliere il segnale vincente e farlo sapere a chi di dovere in tempo reale.
Molti di voi diranno si ma è quasi impossibile che ci sia qualcun altro di intelligente nell'universo. A questo punto Howl vi suggerirebbe l'equazione di Drake, la quale calcola quante probabilità ci sono che esistano vite aliene. L'equazione prende in esame la frequenza dei pianeti abitabili intorno alle stelle, il numero di stelle per galassia, il numero di galassie nell’universo, le probabilità che su questi pianeti si sviluppi la vita ed altro ancora. In conclusione, solo la nostra galassia potrebbe fornire da 100 a 50.000 forme di vita intelligenti. Soprattutto non dimentichiamo che nell'universo ci sono 400 miliardi di galassie. A voi l'ardua moltiplicazione.
Pensate all’importanza di tale progetto: riuscire a contattare, o quantomeno ad ascoltare, una civiltà aliena. Avere la sicurezza di non essere soli nell’universo. Se non è meritevole di un contributo questa causa, Howl non sa quale altra possa esserlo.
Per scaricare il programma: SETI@home
Per saperne molto di più: SETI Italia Official Web Site
Per ipotizzare tanto più: Equazione di Drake
Howl ha già istallato il software sul proprio computer. Da stanotte guarderà il cielo e sarà più sereno. Riposerà gli occhi e aguzzerà le orecchie. Magari si dimenticherà presto del programma invisibile che gira nel suo Pc, ma un giorno potrebbe non credere ai propri timpani. O magari, più semplicemente, quando uno scienziato stralunato lo contatterà per dirgli abbiamo captato qualcosa, penserà ad uno scherzo alienante. Ma non è detto. E.T. potrebbe essere là fuori a ciarlare con le stelle. Non vorreste avere una, solo una possibilità di sentire cosa dice?
E' vero, in un universo così grande potremmo anche non essere soli, ma mettiamo il caso che qualcun altro ci sia non so quanto le presentazioni siano necessarie, almeno per ora. Non lo dico per mancanza di curiosità, ma perchè dovremmo forzare le cose dato che siamo tutti consapevoli che non abbiamo nè mezzi nè tecnologie adatte per andare a farci un giretto di perlustrazione e toglierci questa curiosità? Anche se qualche pazzo che afferma di avere rapporti con Loro ci sta sempre (ho la tv accesa al programma della Durso che guarda caso sta trattando il tema) penso che se anche esistessero per ora sono loro quelli con le "navicelle" capaci di raggiungerci e che quindi stia a loro farsi avanti...piuttosto avrei paura a chiedermi perchè ancora non l'abbiano fatto...ammettendo sempre che fin qui ci siano arrivati e soprattutto che esistano... ;)
RispondiEliminaesistono... e tra poco si riveleranno in modo inequivocabile :-)
RispondiEliminatipo come asini in volo??? :)
RispondiEliminaCredo che il nostro anonimo si riferisse al fatidico 21 dicembre 2012...
RispondiEliminaIo ho già aderito al programma SETI@home e al programma Roseta@home, il quale sfrutta lo stesso programma ma al fine di elaborare delle sequenze proteiche in grado di veicolare meglio i farmaci (e in generale di sviluppare farmaci migliori).
Secondo me chiunque abbia un pc dovrebbe installare questo programmino: darebbe un ottimo contributo alla ricerca senza spendere una lira!
L'intervento di Lucia è giusto e intelligente. Soprattutto se si considerano le spese che certe ricerche richiedono. Ma secondo me ci sono questioni da conoscere che vanno al di là delle "motivazioni prime". Con questo voglio dire che è importante scoprire cose ancor prima di sapere che cosa ci dobbiamo fare. Prima o poi torneranno utili, o no? Teoricamente i fenici perché avrebbero dovuto mai scoprire/inventare il vetro? Forse l'applicazione di una qualsiasi scoperta non è dettata solo dalla prioristica esigenza, ma da un ragionamento postumo. Il sapere che potremmo non essere i soli nell'universo potrebbe farci comodo, che so, tra 150 anni...
RispondiEliminaQualsiasi conoscenza può farci comodo in futuro. Se scegliessimo in anticipo cosa scoprire tralasciando gli altri settori di ricerca, probabilmente a quest'ora staremmo ancora credendo che il sole gira intorno alla Terra.
RispondiEliminaMolte scoperte effettuate nel corso della lunga storia umana sono partite con l'intenzione di essere rivoluzionarie per un settore e poi, invece, sono finite per essere fondamentali per un settore totalmente diverso.
Se mai scoprissimo che non siamo soli nell'universo, non credo che tale informazione rimanga un fiore all'occhiello dell'astronomia, ma diventi in realtà il tassello fondamentale per una rilettura e riposizionamento della razza umana nella gerarchia della creazione e del suo ruolo in essa.
Chi può dirlo?
Parlare di costi in una ricerca del genere è quantomeno irrisorio.Pensiamo a quanto costano le guerre,che l'uomo si fa praticamente da quando ha imparato a camminare in posizione eretta,e che hanno costi non solo da un punto di vista economico ma anche di vite umane,che dite? andremo mai pari? Inoltre non credo che il SETI con le sue ricerche faccia del male a qualcuno,si può dire lo stesso delle guerre?
RispondiElimina