E' giunto il momento, per Howl, di affrontare un argomento delicato. Spera di essere essenziale, senza correre il rischio di sfociare nel superfluo. Oggi parliamo de L'Aquila, più precisamente dell'edificio "erede" di quello che è stato alloggio di tanti ragazzi. Rispetto a quello stabile si potrebbero fare oceaniche considerazioni, ma per ora il Cartellaio decide di non affrontarle. Parliamo del presente, senza dimenticare il passato. Come ben sapete, lo scorso 4 novembre, la Regione Lombardia ha consegnato a L'Aquila la nuova Casa dello studente, la San Carlo Borromeo. Ci sono delle cose da dire, il Cartello ora si pianta qui.
La prima cosa che vi è venuta in mente è stata che bello, finalmente gli universitari dell'Aquila tornano ad avere un alloggio tutto loro. Sospirazione legittima, la vostra. Sappiate che ad Howl non piace frenarvi, ma i fatti lo costringono ad essere impopolare. Perché? Adesso ve lo spiega.
E' molto probabile che i nuovi alloggi non andranno ai ragazzi più meritevoli, che le graduatorie per prenderne parte siano alterate da logiche particolari, totalmente differenti da quelle che sono state adottate finora. A decidere chi entrerà e chi resterà fuori sarà la Curia aquilana. Avete capito bene. La Curia de L'Aquila, non la Regione Abruzzo. Seguite la ricostruzione sottostante.
La nuova Casa dello studente è sita in Coppito, in una zona di proprietà della Chiesa. Praticamente la Curia ha concesso un comodato d'uso di trent'anni di un suo terreno, scaduti i quali il possedimento tornerà di proprietà della Curia. Ora, Howl sa bene quanto voi siate brillanti. Starete già concludendo che se quel terreno tornerà alla Curia, alla Curia tornerà anche quello che contiene, ossia la Casa dello studente.
Altra questione. Lo stabile è stato costruito con i finanziamenti - pubblici - della Regione Lombardia ed è costato 6 o 7 milioni di euro. All'inaugurazione infatti ha preso parte anche Roberto Formigoni, come risaputo. Quindi ci si pone una domanda molto semplice. Questa benedetta Regione Lombardia, in pratica, a chi ha donato l'edificio? Alla Regione Abruzzo? Solo formalmente. Nella realtà parrebbe di no. A conti fatti, la Casa dello studente è stata donata alla Curia aquilana, anche se non ne sarà proprietaria per trent'anni. Ma è solo questione di tempo. E' come se per trent'anni l'affittassero. Perdonate la semplificazione ulteriore della questione. Io ho un terreno, tu i soldi per costuire. Io ti concedo il terreno senza fartelo pagare, tu ci costruisci. Non importa chi tu sia, Signor Lombardia o Signor Abruzzo. Quel che importa è che tra trent'anni io rivoglio il terreno che ti ho concesso, con tutto quello che c'è sopra. Siamo d'accordo? Howl la pensa come voi: un ottimo investimento per il futuro.
L'avvocato del diavolo potrebbe dire si ma la Chiesa coi suoi terreni ci può fare quello che vuole. D'accordo, forziamo le cose e diciamo: d'accordo. Ma c'è anche un'altra questione di cui nessuno parla. Tanti terreni nell'intorno dell'aquilano sono stati espropriati per essere adibiti alla tanto agognata ricostruzione post terremoto. Perché non quelli della Curia? Howl insiste enfaticamente, perché mai? Sembra ci sia qualcosa sotto. E' evidente. Ricostruendo a monte la questione, la Curia non ha perso il terreno concedendolo preventivamente per trent'anni. Scaduto questo tempo si ritroverà con quel terreno senza che nessuno gliel'abbia sottratto e non solo. Avrà anche un bell'edificio moderno e funzionale in suo possesso.
Il non esproprio, l'acquisizione di un bene coi soldi dello Stato, vanno a condensarsi in un alone di ambiguità. Insomma, «Soldi di Stato, affari di Chiesa», come avevano protestato all'epoca i rappresentanti dell'Unione degli universitari. La manovra non è passata inosservata. Dopo tre settimane è stata aperta un'inchiesta contro ignoti, per reato di peculato. La procura sta indagando, staremo a vedere.
Poco fa si diceva che la Curia avrà un bell'edificio in suo possesso. E nel frattempo? Non è finita qui. Nel frattempo si accontenta di amministrarlo. E' la Curia che stabilisce le logiche di accesso dei ragazzi, a questo si riferiva Howl nel secondo triste paragrafo. Le selezioni non sono effettuate secondo i criteri vigenti all'epoca della precedente Casa dello studente. C'erano, come era normale che fosse, un insieme di requisiti messi a punto dall'Azienda per il Diritto agli Studi Universitari. C'è, ora, ed Howl lascia a voi ogni deduzione, un criterio di accesso messo a punto dalla Chiesa.
Howl pensa, e accetta ogni critica in merito, che non debba essere una Curia a stabilire chi può usufruire del servizio di locazione in un contesto universitario. In questa sede non si vuole essere anticlericali per bandiera. Non si intende attaccare gratuitamente l'ensamble che governa le anime terrestri. Diffondere il verbo, spiegare il Credo, sono affari che Howl non discute. Non li discute perché sono cose "altre". Qui, piuttosto, si parla di quelle insenature che frastagliano la costa rocciosa. E' giusto che l'acqua del mare penetri la terra ferma? Howl non lo sa. E' giusto che la Curia aquilana subentri in certi territori? Howl fa finta di non saperlo, ma lo sa.
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Che altro dire??? Va bene che le Università dovranno diventare delle Fondazioni, ma che passassero dall'oggi al domani da enti pubblici a istituti privati non me l'aspettavo. Ma pecco d'ingenuità. D'altronde siamo in Italia...
RispondiEliminaQuello che dici è vero solo in teoria: la Curia per riottenere il terreno dovra "ripagare" l'investimento fatto, cioè cacciare i soldi e ridarli allo stato o all'ente locale che ce li ha messi. Tutto questo a meno di un accordo differente tra le due parti di cui, onestamente, non ho notizia. Se poi le stanze verranno assegnate sulla base delle presenze a messa, questo sarà un problema :D Ma immagino si terrà conto di reddito e profitto negli studi come di consueto.
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