lunedì 10 maggio 2010

Un grosso rubinetto è meglio di mille zampilli?

Il rapporto costo/benefici è ciò che contraddistingue la nostra vita.
Ogni azione intrapresa dall'uomo, che non sia mossa da motivi sentimentali, deve attenersi a un semplice ragionamento: quanta fatica faccio per ottenere un dato obiettivo? Cosa ne guadagno dal raggiungimento di questo obiettivo?
Per le azioni di ogni singolo la risposta a queste domande è quasi sempre soggettiva e in quanto tale (quasi) insindacabile.
Quando queste domande vengono poste per analizzare un bene pubblico, invece, la domanda non deve essere soggettiva, ma deve attenere a dati certi e possibilmente deve corrispondere ad un progetto prestabilito.

Howl continua con l'analisi delle fonti energetiche disponibili muovendo da questo concetto: c'è davvero necessità di costruire nuove centrali?
Howl cerca di procedere con ordine.

Partiamo dal nucleare: quanto costa una centrale? Per costruire una centrale nucleare si spendono in media (dipende da quali fonti si prendono come riferimento) 250/350 milioni di euro e si impiegano (sempre in media) 10/15 anni per costruirla.
Ogni anno una centrale a fissione necessita di circa 150/200 tonnellate di uranio naturale, che attualmente sul mercato è quotato circa 150 $ al kilogrammo. Questo significa che ogni anno si dovrebbero acquistare 30 milioni di dollari di uranio per ogni centrale nucleare.
I costi di smantellamento di una centrale si aggirano intorno ai 550/750 MILIONI di dollari. Dipende dalla tecnologia utilizzata per costruirla e dallo stato dell'impianto. Va fatto notare che una centrale prima o poi deve essere smantellata perché le necessità di sicurezza non consentono a un impianto nucleare di essere "rattoppato".
I costi di smaltimento delle scorie nucleari non sono noti, né tanto meno lo è il costo del loro impatto ambientale, se si dovesse verificare un qualsiasi incidente grave.
In ogni centrale lavorano 100/150 dipendenti, ognuno con uno stipendio variabile, ma Howl ritiene di non dover tenere nel novero dei costi l'onesto lavoro di qualsivoglia persona rispettosa delle leggi.
Una centrale, tirando le somme, ci può costare più di un miliardo e mezzo di euro... Tuttavia, può produrre anche 1,5 gigawatt di potenza, ossia 1500 megawatt, 1,5 milioni di watt, attestando il costo medio per ogni kilowatt ora intorno agli 0,03 €. Solo le centrali a carbone e quelle idroelettriche consentono un costo minore che si aggira intorno agli 0,02 €.

Ora passiamo ad un esempio di energie rinnovabili: i pannelli fotovoltaici.
Un pannello a energia solare costa in media 12/15 mila euro.
In media gli impianti domestici producono 2,5 kilowatt sfruttando 25/30 metri quadrati di superficie. Molto comunque dipende dalla tecnologia utilizzata.
I costi da sostenere, una volta ammortizzato l'investimento iniziale, sono solo quelli di pulizia e manutenzione ordinaria del pannello.
Tuttavia, a conti fatti, il costo per ogni kilowatt prodotto col solare si aggira intorno agli 0,50 € e l'impianto può essere utilizzato solo in giornata soleggiate.

Ora, alla luce di queste informazioni, ponetevi la seguente domanda: per riempire una vasca si ha per forza necessità di aprire un grande rubinetto? Oppure si possono utilizzare migliaia di zampilli? E ancora: se la vasca ha dei buchi, cosa è meglio fare? Aprire di più il rubinetto o tappare prima le falle?
Rapportate queste domande alla questione energetica: se ogni casa in costruzione in Italia fosse dotata di impianto fotovoltaico, magari coadiuvato da un impianto mini-eolico o mini-geotermico (nei prossimi post Howl illustrerà il funzionamento di questi ultimi) cosa accadrebbe? Se ogni edificio fosse progettato al fine di ottenere la massima efficienza energetica, quanta energia si risparmierebbe? E non si parla di cifre stratosferiche! Una casa ecosostenibile costa il 10/15 % in più di una casa di pari metratura costruita con tecniche convenzionali; il discorso è che quella ecocompatibile non ha praticamente costi energetici! Immaginate quanti soldi risparmierebbe la vostra famiglia non pagando la bolletta della luce... Ora moltiplicate per 60 milioni di cittadini italiani.
Questo è il vero rapporto costo/beneficio!

Non si ha necessità di costruire nuove centrali elettriche, si ha necessità di ripensare l'utilizzo che facciamo dell'energia. Se si ha necessità di illuminare una stanza perchè utilizzare una tecnologia che consuma 100 watt, quando posiamo usarne una che ne utilizza 15?

4 commenti:

  1. Eppure io ci giurerei che il modo di pagare qualche tassa anche con il solare e l'eolico ci sarà. Magari come faranno con l'acqua privatizzeranno anche il sole e il vento. :-D

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  2. E se non fosse solo un discorso di costi/benefici?
    Un mondo più "naturale", senza nucleare e immondizia non è solo un desiderio dei peace&love ma anche il nostro. A tal proposito, per dare una mano ad Howl a concretizzare tali necessità, mio cognato Francesco sta predisponendo un inpianto a casa sua a Vestea per vedere qual'è l'iter burocearico da seguire. Non dimentichiamoci che lo stato in questo progetto da dei finanziamenti. Cosicchè il fotovoltaico sta gia prendendo piede, è una realtà in forte crescita in materia di energia pulita. Peccato se ne parli poco, ci vorrebbe forse più informazione per dare vigore all'iniziativa, oltre ad una massiccia dose di buon senso e rispetto per il nostro pianeta.
    Per rispodere ad Alex, la bandabardò, che aveva già previsto tutto questo nel CD Bandabardo iniziali BIBI, si esprime a tal proposito con la canzone "Lo sciopero del sole" http://www.youtube.com/watch?v=te8Ag-6cflo&feature=related

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  3. Secondo me, come dice Indandissima, non dovrebbe essere solo un discorso di costi/benefici. Anche se i costi dovessereo, in futuro, essere maggiori rispetto al nucleare, già solo il fatto di non inquinare dovrebbe essere una fattore fondamendale, che dovrebbe spingere le generazioni (neppure troppo future) ad optare per il rinnovabile. Aggiungete il fatto che non ci sono scorie radioattive da smaltire, ed ecco che anche i costi sono vantaggiosi.

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  4. Howl (teoricamente) la pensa come voi, ma vi ricorda che per convincere qualcuno a fare qualcosa, le buone intenzioni e le belle parole servono a poco. Invece il ragionamento costo/benefici è sempre estremamente convincente anche col "popolino"...

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