mercoledì 5 maggio 2010

Il vostro futuro clinico? Sulla vostra DNA Card!

Vivere senza sapere. Se ci pensate è la nostra condizione. Fermatevi un istante, ipotizzate quante connessioni possibili ha il nostro cervello. Tantissime. Potessimo quantificare i dati immagazzinati in esso, verrebbe fuori un numero ipotetico infinitamente minore, rispetto ai miliardi di cose che nel mondo possono essere sapute. Ma Howl non vorrebbe parlare troppo di questi fatti, preferisce lasciare le questioni neurologiche a quanti di voi ne sanno più di lui. Perché Howl non potrebbe mai fare una stima numerica, non saprebbe pesare il saputo e il non saputo.

Tra le cose che non sappiamo e che un giorno potremmo sapere, ce ne sono anche riguardo la nostra salute. Molti di noi ereditano noie patologiche e difetti dai propri avi, come ci insegna la scienza. Sappiamo, quindi, che quel carattere o quella malattia possono essere un lascito di qualche nostro famigliare. Ebbene, da oggi, potremmo saperne molto, moltissimo di più.

Alcuni scienziati americani hanno sequenziato il genoma di un uomo sano di 40 anni, per la prima volta nella storia. Howl leggeva ciò su Repubblica online. Sapete cosa significa? Tante cose. Una su tutte, che quell'uomo "sano", sulla mappatura del suo DNA ha potuto leggere quali potenziali malattie un giorno potrebbe avere. Incredibile. Facciamo un esempio. Stephen Quake - questo è il nome dell'uomo - è venuto a sapere che probabilmente sarà colpito da infarto del miocardio, di avere una predisposizione all'obesità, di essere, ahilui, terreno fertile per diversi tipi di cancro. E pensare che è un uomo sano!

A condurre lo studio con successo, sono stati scienziati della californiana Stanford University. E hanno fatto anche di più. Pare abbiano messo a punto una "card" nella quale registrare i dati significativi della mappatura del DNA. Avete capito bene! Hanno inventato la DNA Card! Strabiliante. Un giorno tutti potremmo averne una, quando i costi diventeranno accessibili. Ad ora quei bricconi della Standford sono in grado di individuare ben 55 malattie possibili, tante sono quelle leggibili sulla mappatura del genoma.

Ci pensate all'effetto psicologico che avremmo nello scoprire il nostro futuro clinico? Questa è la questione. Uno magari non ha malattie nè noie fisiche, si sente in forma ed in pace con se stesso. E se poi questo qualcuno scoprisse che ha il 90% di possibilità di ammalarsi di una malattia grave? E quando verremmo a conoscenza anche del momento in cui tale patologia si paleserà? La vita di quel qualcuno, come la vostra o quella di Howl, sarebbe sicuramente rivoluzionata. Una pozzanghera di depressione potrebbe pioverci addosso svoltato l'angolo. Che brutta immagine. Howl si scusa, torna sui propri passi. Howl torna saggio e pensa, invece, a quanti effetti positivi ci potranno essere. Sicuramente tanti. La prevenzione innanzi tutto, no? Non è poco. Se sappiamo che nel momento X arriverà l'onda anomala, magari possiamo costruire per tempo l'argine di contenimento. Bene.

In ogni caso, da noi la DNA Card arriverà tra un bel po' di tempo. Ma forse è il caso di iniziare a pensarci. Prima o poi ci troveremo nella biforcazione. Cosa faremo? Prenderemo il sentiero già battuto, del "non vedo, non credo", del non sapere a prescindere, oppure imboccheremo la via che conduce all'oracolo?

5 commenti:

  1. Il dilemma rimane sempre tale: meglio non sapere ed essere felici o sapere e essere infelici?

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  2. A volte è meglio non sapere,altre invece vogliamo sapere; occhio non vede cuore non duole e così via...
    Il punto è che a farne le spese saranno sicuramente le generazioni di mezzo, quelle che si troveranno ad affrontare la scomoda scelta se sapere e correggiere o andare avanti e prendersi quello che verrà. Tutti gli interrogativi del caso sono lasciati a noi e alla nostra moralità. Le generazioni che verrano invece avranno solo lo scomodo di non far capitare la DNA CARD con quelle per la racconta punti della spesa al conad...

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  3. L'importante è che non faccia la fine della social card :-D. Il pezzo è ottimo e interessante, ma già adesso mi angoscia il pensiero di sapere di cosa morirò e magari pure quando. Preferisco l'improvvisazione ;-)

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  4. Hai ragione Alex molto meglio! aah, eccolo l'infartoooooo!!! MA ANCHE NO.
    Io sarei la classica persona che si farebbe problemi esistenziali nel dare l'adesione ad una cosa che mi farebbe paura. non vorrei banalizzare la cosa però mi viene in mente un episodio di vita che almeno una volta nella vita ti trovi a vivere: sei in crisi con il tuo ragazzo, le cose non vanno molto bene, sembra che ti nasconda qualcosa e il suo cellulare è proprio li a portata di mano...ma tu non vuoi vederlo perchè ti sembra di osare troppo e perchè in fondo hai paura di sapere la verità. Questo era per spiegare a livello decisionale cosa proverei in quel momento... ma alla fine si va fino in fondo perchè qui, in fondo, si parla di vita.

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  5. niente mi intristisce di più dei continui (e sfortunatamente non più tanto vani) tentativi dell'uomo di superare la propria condizione di finitezza e impotenza rispetto al domani. in definitiva il tentativo di superare ciò che ci rende umani...

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