In questi giorni è in discussione in Parlamento un controverso progetto di legge riguardante l'utilizzo, l'autorizzazione e la pubblicazione delle intercettazioni telefoniche ed ambientali.
Il disegno di legge è stato già approvato in Senato e sta per essere discusso alla Camera.
Howl oggi pianta il suo cartello qui perché ritiene che poca informazione si stia facendo intorno a questo provvedimento che, di fatto, mette il bavaglio all'informazione e dà un considerevole aiuto a chi delinque.
Ma procediamo con ordine... Di cosa tratta questa legge?
Le intercettazioni, ad oggi, sono regolamentate dall'art. 266 e seguenti del codice di procedura penale, i quali stabiliscono che l'intercettazione di conversazioni o comunicazioni telefoniche sono possibili solo per alcuni reati quali: delitti non colposi per i quali è prevista la pena dell’ergastolo o della reclusione superiore nel massimo a cinque anni, delitti concernenti contrabbando, droga, armi, esplosivi ecc.
Essendo uno strumento di indagine che limita fortemente alcune libertà sancite in Costituzione, la procedura di autorizzazione delle intercettazioni è piuttosto articolata, ma scuserete Howl se non ve la espone in maniera dettagliata poiché ognuno di voi, seguaci del Cartello, può informarsi tramite la rete. Howl vi suggerisce, per iniziare, il link di wikipedia:
http://it.wikipedia.org/wiki/Intercettazione
Ciò che invece preme ad Howl è il chiarire gli aspetti riguardanti i mezzi di informazione.
Ad oggi, la pubblicazione delle intercettazioni poste sotto segreto non è consentita. Questo in teoria, poiché molte volte questa norma è stata ignorata. Tuttavia le intercettazioni non secretate possono essere diffuse a mezzo stampa. Sta poi alla deontologia, e si badi bene, non alla sola moralità del giornalista, scegliere quali informazioni pubblicare al fine di riportare la notizia. Purtroppo in Italia vi sono stati casi eclatanti in cui sono state pubblicate intercettazioni contenenti informazioni che non riguardavano reati, ma bensì comportamenti certamente riprovevoli, ma non illegali.
Ciò è evidentemente sbagliato sia dal punto di vista morale che professionale.
Tuttavia i benefici apportati dalle intercettazioni alle indagini delle forze dell'ordine sono assolutamente preminenti su questi casi di violazione della privacy. Si pensi ai traffici di droga stroncati intercettando il "corriere" e lo spacciatore o ai latitanti di mafia individuati partendo dalle loro comunicazioni con i famigliari.
Eppure il progetto di legge in esame in questi giorni in Parlamento stroncherebbe del tutto anche i benefici alle indagini. Seguite Howl mentre vi illustra questa diavoleria:
- Il testo prevede sempre l'utilizzo delle intercettazioni a una cerchia ristretta di reati come già accade adesso, e questa è cosa saggia.
- Prevede, però, che vi sia "presenza di evidenti indizi di colpevolezza" (e non di reato); ciò significa che se un pentito ti dice "Tizio fa il trafficante..." devi prima avere le prove che Tizio sia un trafficante e poi lo puoi intercettare. E' un concetto contorto... Se ho già le prove della colpevolezza cosa lo intercetto a fare?
- Le intercettazioni potranno durare al massimo 60 giorni, esauriti i quali non si potranno fare ulteriori intercettazioni su quel reato. Capite bene che è assurdo, poiché, se l'inquirente viene a conoscenza di un delitto il 60° giorno di intercettazione, non potrà più intercettare il sospettato.
- Le intercettazioni ambientali saranno possibili solo nei luoghi in cui si abbia fondato motivo di ritenere che si compierà il reato. Cioè, se si sta indagando su un traffico di droga e si vuol scoprire dove arriverà il carico di stupefacenti con un'intercettazione ambientale, tale intercettazione potrà essere effettuata solo nel luogo esatto in cui arriveranno i narcotici. E' contorto anche da spiegare...
Ci sono poi tutta un'altra serie di revisioni tecniche volte a rendere difficile anche solo la richiesta di effettuare delle intercettazioni.
Howl lascia a voi lettori le conclusioni su quanto detto sopra e si scusa per la faziosità dei commenti.
Oltre ai vincoli tecnici però, questa normativa abbatterebbe una larga parte del diritto all'informazione. Infatti si specifica che è fatto divieto agli editori di pubblicare non solo le intercettazioni coperte da segreto, ma anche quelle non secretate! Non si potranno pubblicare, né riportare stralci o parafrasare passaggi di intercettazioni; ma soprattutto non si potranno riportare informazioni riguardanti l'avvio di indagini (non procedimenti giudiziari, indagini) a carico di nessuno. Se questa legge fosse in vigore già oggi, non si saprebbe nulla del "caso Scajola, né della famigerata lista Anemone ecc. ecc. Gli editori dei giornali che violeranno il divieto di pubblicazione saranno puniti con multe fino a 465mila euro e per i giornalisti che violino la norma è previsto l'arresto fino a 30 giorni o l'ammenda fino a 5mila euro o fino a 10mila se si tratta di intercettazioni.
Howl spera di essere stato chiaro nell'esporre quanto previsto da questo progetto di legge e spera che siate rimasti sconvolti come lo è rimasto Howl.
Per quanti siano contro questo decreto Howl consiglia il link www.nobavaglio.it
Per quanti siano a favore di questo decreto, Howl non è riuscito a trovare un sito che sostenga il progetto di legge, ma invito quanti siano favorevoli a trovare un sito pro decreto e a contattare Howl di modo che possa inserire in questo articolo il link e rendere equo lo scambio di opinioni. Grazie.
sabato 15 maggio 2010
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L'argomento sollevato da Howl è delicato, scottante, nonché di grande attualità. Come già postato in altri link la situazione dell'informazione e del giornalismo in Italia non è delle migliori, soprattutto non è delle più libere. Un recente rapporto dell'Unesco parla di 125 giornalisti morti nel biennio 2008-2009 di cui la maggior parte in territori di pace, come Italia e Francia. Questo è un segnale di come la libertà dell'informazione sia decisamente mal tollerata e pericolosa al punto tale che si opta per far finta di informare. Colpa, a mio modesto avviso, tanto dei giornalisti, degli editori, dei direttori di giornale, quanto dei comuni cittadini che privilegiano un atteggiamento omertoso. Ora questo disegno di legge cosa fa? Da una parte blocca le indagini di polizia e magistratura, accampando magari la scusa che si tratta di magistratura politicizzata e quella, più plausibile, di riduzione dei costi. Perché le intercettazioni costano. Ma agli organi di polizia non sarebbe meglio assicurare le risorse per poter fare le indagini (auto, computer, stampanti: mancano davvero in tribunali e questure)anziché lasciare i criminali a piede libero? Senza le intercettazioni ambientali non si sarebbe scoperto che il Presidente della Regione Sicilia, ora ex, Cuffaro è "colluso" con la mafia e se ne starebbe a mangiare cannoli in santa pace. Non si saprebbe cosa dieci dementi si dicevano dopo il terremoto dell'Aquila. Non si saprebbe di Calciopoli, né degli scempi fatti per il G8 della Maddalena, di Bertolaso, Scajola e di Berlusconi che va alle feste delle minorenni e forse ci intrattiene una relazione, né di Corona che ricatta i vip, né dei vecchi re che vanno a donne dai facili costumi. Non si saprebbe dello scandalo sanità in Puglia, né di come Berlusconi cerchi di fare pressioni sul Presidente dell'Autorità per le comunicazioni e su Minzolini, direttore del Tg1, per far chiudere Annozero e per parlare bene del caso Mills. Qualche spiraglio di giornalismo libero c'è ancora. Manteniamolo. Non ho trovato al momento link favorevoli. Ve ne posto due perché possono essere interessanti:
RispondiEliminahttp://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/201004articoli/54501girata.asp
http://www.camera.it/_dati/leg16/lavori/schedela/trovaschedacamera.asp?pdl=1415
l'ultimo è il sito della Camera per chi volesse vedere tutto l'iter e i vari documenti. Scusate se mi sono dilungato eccessivamente.
Howl ringrazia il sempre preciso e puntualissimo Alex per aver esposto quegli esempi che Howl, per non dilungarsi, aveva omesso.
RispondiEliminaE' vero che in Italia il problema principale della giustizia non sono tanto le indagini, quanto i processi, ma è anche vero che i processi non si possono fare senza indagini accurate, e indagini accurate non si possono fare senza la libertà di usare e diffondere (in maniera coscienziosa) le intercettazioni. Seguite ancora il cartello perchè tornerà a fermarsi su questo argomento.
Sono sconcertata anch'io sulla capacità di fare una legge che restringa e rende quasi impraticabile le incetazioni. Mi associo a quanti di voi come me provano rabbia e dissenso di fronte questa "presa di potere". Tutti gli esempi citati da Alex sono un caledoscopio di realtà che si vorrebbero non arrivassero mai ai signori cittadini. Purtroppo la realtà è scomoda e per quanti di noi continueranno a seguire il telegiornale con i loro servizi "panino" a favore di chi detiene il potere avremo sempre notizie sottoposte a una considerevole scrematura. Io mi chiedo dove tutto questo porterà: la legge bavaglio, l'inarrendibile lodo alfano che ogni tanto torna a lottare e le continue mine lanciate contro la costituzione...
RispondiEliminaNon è che realtà e storia stanno mischiando di nuovo le carte? Insomma è possibile una "dittatura legalizzata"??...