mercoledì 20 ottobre 2010

__ Re Silvio e la piovra retroattiva __

Dopo un po' Howl ha ripreso a passeggiare col Cartello appresso. Non fa in tempo ad uscire di casa che non sa dove piazzarlo, ha l'imbarazzo della scelta. Si dirige temporaneamente sul marciapiede del buon senso a vedere cosa gli viene in mente. La solitudine, gli viene in mente la solitudine, perché quella c'è. E' una piazzolla abbandonata. Howl si guarda meglio intorno e vede un altro tema da quelle parti, la legalità. Il fatto che abbia dimenticato gli occhiali non dovrebbe negargli una corretta visione generale eppure questa legalità gli sembra piuttosto impercettibile, rarefatta. Allora le si avvicina. Nota un foglio a terra, posa il Cartello per raccoglierlo, lo afferra, lo avvicina agli occhi e legge un epitaffio:

LA LEGGE NON E' UGUALE PER TUTTI 

Vorrebbe non curarsene, ma il Cartello si è già conficcato nel cemento.

Perdonate il mondo onirico di Howl, non imbronciatevi per il suo nosense, qui le cose sono molto chiare, date il tempo di spiegare. Il fatto è successo ieri. Ricordate il Lodo Alfano? La Legge che proponeva la sospensione dei processi per le più alte cariche dello Stato? Si, proprio quella... Onde permettere ai regnanti, pardon, governanti, di regnare in pace, tutti i processi a carico di questi devono essere sospesi. Perché se uno deve amministrare un Paese, non può perdere tempo davanti ai magistrati a spiegare le malefatte. Che poi, quali malefatte? Non esistono bricconaggini! E' la magistratura ubriacata di comunismo a inventare scuse, onde bloccare la maestranza governativa. Questo è il pensiero del nostro Presidente del Consiglio.

Continuiamo col la nenia. Ricordate cosa successe allora? La Consulta bloccò la Legge perché incostituzionale. E forse aveva ragione! Perché sospendere dei processi a carico di alcuni? La Legge non è forse uguale per tutti? Quello risponde si ma quegli alcuni devono governarci, non possono perder tempo. Si, risponde umilmente Howl, ma se uno ha processi a carico, non può affrontarli in santa pace prima di candidarsi? Ma queste digressioni sono inutili. Sapete già tutto.

Insomma, un anno dopo, il nostro Presidente ci riprova. Cosa è successo. Prestate attenzione. La commissione Affari costituzionali del Senato ha approvato un emendamento di quella Legge. Tale emendamento, lo saprete già, contiene l'immunità retroattiva. Che cosa significa. Che "i processi nei confronti del Presidente della Repubblica o del Presidente del Consiglio, anche relativi a fatti antecedenti l'assunzione della carica, possono essere sospesi con deliberazione parlamentare". Howl vi propone un minuto di silenzio, poi continuate pure a leggere.

L’articolo 3 della Costituzione italiana dice: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”. Significa che tutti, non importa quanti soldi possiedano o di quanto potere dispongano, devono rispondere alla Legge dei loro misfatti.
L’articolo 11 delle disposizioni sulla legge in generale, o preleggi, recita: “La legge non dispone che per l’avvenire: essa NON ha effetto retroattivo”. Le preleggi, va ricordato,  sono la premessa alla quale devono sottostare le norme dell’Ordinamento Italiano (oltre che alla Costituzione).
L'emendamento, o scandalo giuridico - in merito a tale definizione Howl è sicuro del vostro consenso - viola entrambe le disposizioni sovrane sopra citate: è incostituzionale perché pone al di sopra della legge due cittadini in particolare (Presidente del Consiglio e della Repubblica) e non è formalmente valido poiché interviene su procedimenti giudiziari già in corso.

Signori, qui è in ballo la Costituzione. Ad Howl sembra che si parli di temi fondamentali quali l'uguaglianza, l'essere retti. L'emendamento sovvertirebbe un mondo. Eppure tutto ciò non sembra affatto preoccupare l’attuale governo italiano. Lo scopo dell’Esecutivo è quello di garantire l’impunità al Presidente del Consiglio. Non ci sono scusanti, non ci sono altre chiavi di lettura. Niente elementi che facciano pensare ad un beneficio per il cittadino. Lo scopo del gioco sembra essere solo quello di tenere il Presidente fuori dal carcere.

I difensori del Lodo Alfano fino a qualche mese fa sostenevano che fosse una norma di respiro europeo, poiché in nessun paese d’Europa il Capo del Governo deve sottostare alla costante "persecuzione" delle autorità giudiziarie. Poi, purtroppo per loro, qualcuno è andato a controllare i Codici degli altri paesi e di norme così scandalosamente indegne come il Lodo Alfano non si è trovata traccia. A limite si ha una tutela per i parlamentari, che, nello svolgere le loro funzioni, non devono rispondere delle implicazioni derivanti dall’esercizio del loro incarico. Tolta anche questa scusa, nulla più giustifica lo scudo salva premier.

L'essere retti non è una prerogativa degli uomini di potere. Howl cita l'ovvio. In Italia ormai nessuno si dimette più: il Presidente del Consiglio è indagato per truffe varie, corruzione e così via, ma rimane saldamente sulla sua poltrona. Il senatore Marcello Dell’Utri è stato condannato per associazione mafiosa, ma è ancora seduto sul suo seggio. Molti parlamentari e ministri sono indagati (o condannati) per reati di vario genere ma a nessuno di loro passa per la testa l'idea di tornare a casa. Intanto i problemi dell’Italia permangono. Una crisi economica spaventosa, un ricorso alla cassa integrazione come non si vedeva da anni, carenze strutturali e infrastrutturali croniche che non vengono neanche prese in esame, un sistema d’istruzione sempre più messo a dura prova dai tagli e dai ridimensionamenti. Eccetera, eccetera. Eppure la priorità del nostro Parlamento è di assicurare l’impunità a un sola, singola persona. Il bene dei cittadini è assolutamente irrilevante: ciò che conta è salvare il capo, e così il sistema clientelare.

Raramente Howl sputa sentenze. Chi lo segue sa che preferisce mettere insieme fatti e situazioni, che vuole lasciare al lettore la facoltà di giudizio. Questa volta la bricconaggine è diventata maestosa come un'opera di Wagner e il Cartellaio non ha resistito, spera lo perdonerete. Spera ancor più di sentire la vostra, favorevole o contraria che sia. L’iter parlamentare per una riforma così complessa è ancora lunghissimo, è importante però far sentire la propria in merito.

Per saperne di più:
Potrebbe giungere il giorno in cui la presidenza del Consiglio (mi?) consenta l'immunità totale. Immaginate le fanfare, gli squilli sonanti che annunciano il Re e i suoi privilegi. Il Re è tornato e con esso il Medioevo. Scenari di sovranità illimitata. Howl non ce la fa più. LA LEGGE NON E' UGUALE PER TUTTI, è scritto sul foglietto. Non riesce più a pensarci, né a tenerlo in mano. Lo lascia cadere, lo vede svolazzare fino ai vostri monitor. Imbronciato abbandona la piazzolla del buon senso dove si era fermato, sperando di trovarci, la prossima volta, un popolo intero.

lunedì 26 luglio 2010

Signor sì signore!

Howl si scusa per l'assenza delle ultime settimane ma la calura attanaglia anche il suo diroccato castello sprovvisto di climatizzatore... Grazie all'aria fresca di questi giorni, Howl è di nuovo in sella e pronto a piantare il suo cartello da qualche parte!

L'attenzione di Howl è stata catturata dal clamore suscitato dalle dichiarazioni rilasciate dall'onorevole del PdL Fabio Granata lo scorso 19 luglio:
"Ci sono pezzi dello Stato, del Governo e della politica che fanno di tutto per ostacolare le indagini sulla strage di via D'Amelio e creare condizioni di delegittimazione della magistratura".

Questa frase e le ripercussioni che ha avuto nella scena politica italiana ha colpito Howl per diversi motivi.

Intanto l'onorevole Granata si accorge solo ora che nel governo e nei ruoli chiave dello Stato vi sono persone dal passato, diciamo, travagliato. Basti citare il senatore Marcello Dell'Utri... In secondo luogo la reazione furiosa di molti esponenti del PdL alle parole di Granata. Il ministro degli esteri Frattini disse:  
"Non possiamo accettare chi adombra semplicemente il pericolo che ci siano collusioni con ambienti criminali, (...) Noi siamo convinti che in un grande partito si debba favorire la libera espressione del pensiero, non un'opposizione interna continua e costante".

La vice presidente dei senatori del PdL addirittura affermava: 
"A questo punto auspico che, come avverrebbe in qualsiasi associazione e come prevede lo Statuto, Granata venga immediatamente deferito al collegio dei probiviri del Pdl per i provvedimenti disciplinari opportuni, affinché‚ non si crei il precedente che un esponente del nostro partito continui a destabilizzarne la credibilità attaccando sistematicamente i suoi stessi colleghi come è avvenuto anche in questa circostanza".

Queste (ed altre) prese di posizione alle parole di Granata hanno davvero lasciato di stucco Howl. Un esponente politico lamenta una qualche forma di favoreggiamento da parte di organi dello Stato Italiano in un vile omicidio e i suoi colleghi come rispondono? "E' un piantagrane! Rientri nei ranghi o sbattetelo fuori dal partito!"

Questo episodio ha messo in moto i pensieri di Howl e lo ha condotto a fare una riflessione più ampia sugli sviluppi della politica italiana. E' da notare come ormai la "linea di partito" non sia più una "guida" da seguire ma è diventata una ferrea rotaia dalla quale i nostri politici non vogliono o non possono discostarsi.
Spesso le dichiarazioni del leader di partito vengono riprese dai suoi compagni come fossero perle di assoluta verità, senza che vengano analizzate o interpretate nel loro reale impatto sulla società.

"Il nucleare è l'energia del futuro" tuona il leader e tutti i suoi parlamentari fanno proprio questo dogma, difendendolo a spada tratta, anche se fino a pochi anni prima erano convinti sostenitori dell'esatto contrario (a tal proposito è fin troppo facile citare il portavoce del Popolo della Libertà Daniele Capezzone, già segretario dei Radicali Italiani). Il cartellaio potrebbe portarvi altri esempi, ma è sicuro che abbiate capito di cosa si sta parlando.

Iddio fornì l'uomo del libero arbitrio e del libero pensiero, la politica glielo tolse!

A modesto parere di Howl i progetti di qualsiasi politico devono essere soppesati e analizzati in primo luogo dagli esponenti del suo partito ed in seguito, in maniera più approfondita, dall'opposizione e dal dibattito parlamentare. Si prendono idee come se fossero oro colato: non se ne valuta l'inerenza alla situazione sociale, non se ne calcola il costo in termini economici e soprattutto non si ha più il dibattito politico. Il tema federalismo ne è l'esempio lampante: nessuno sa quanto verrà a costarci, nessuno sa se porterà reale beneficio allo Stato e ai cittadini e nessuno apre un dibattito serio sulla sua reale funzione.

La politica dovrebbe essere un confronto di idee dei rappresentati eletti dei cittadini su questioni che riguardano il benessere degli italiani. In Italia questa visione si è persa ormai da molto tempo...

martedì 6 luglio 2010

Alieni captati dal vostro computer: avete SETI di conoscenza?

Strabilioni di stelle e millemila alla ventesima galassie. Quante cose nasconde l'universo? Ogni notte, prima di spegnere lo sguardo sul cuscino, Howl mira i campi luminosi del cielo, chiedendosi quali e quante forme di vita possano celare. Perché se l'era immaginato già il buon Giordano Bruno. Se la vita esiste è possibile che il pianeta Terra non ne abbia l'esclusiva. Via dalla mente le improbabili iconografie del cinema fantastico, non è detto che gli alieni siano verdi e stranocchiuti. Se esistono, allora potrebbero avere forme infinitamente diverse da quella umana, dimensioni macroscopiche o minutamente impercettibili. E i dischi volanti? Ed Howl che ne sa? Non ne ha mai visti. Una volta un benzinaio gl'ha detto d'averne rifornito uno e d'avergli cambiato il filtro dell'olio, ma il Cartellaio rimane scettico. La vita extraterrestre potrebbe essere quanto di più astratto e sfuggente e lontano e alieno ai sensi dell'uomo.

Howl è sicuro di non avervi scoraggiati. Dite la verità, qualche curiosità marziana ce l'avete anche voi. Bricconi! Dunque, come Howl e come gran parte del mondo scientifico, anche voi vorreste sapere se gli omini verdi esistono. Bene, ci sono due vie per trovarli. La prima è quella di telefonare al centralino dell'Area 51, ma al momento Howl ha smarrito il numero. La seconda è quella di ascoltarli alla radio. Starete pensando che entrambe le soluzioni siano improbabili e fantasiose. Bene, sarete smentiti.

Udite! [letteralmente] Udite! Se forme di vita extramondo esistono potrebbero essere udite via radio. Avete capito bene. Ci si sintonizza sulla frequenza di 1,420 gigahertz e si cerca di captare segnali emblematici come, ad esempio, una serie di picchi energetici regolari o che seguano uno schema fondato come la sequenza dei numeri primi (1, 2, 3, 5, 7 ecc). Vi chiederete perché proprio 1,420 gigahertz? Perché questa é la frequenza dell’idrogeno neutro, ossia quella con cui gli elettroni dell'idrogeno percorrono l'orbita attorno al loro nucleo. E' una costante universale nonché la frequenza più "diffusa" dell’universo, pertanto si presume che una qualsiasi forma di vita tecnologicamente sviluppata ne dovrebbe essere a conoscenza.

Ad operare in questo senso è un gruppo di "radioamatori" tutt'altro che sprovveduto. Sono gli scienziati del S.E.T.I. (Search for Extra-Terrestrial Intelligence), che dal 1960 puntano i loro telescopi verso il cielo, col fine di registrare eventuali segnali diffusi da civiltà aliene avanzate. Si diceva all'inizio che le forme di vita aliene potrebbero avere strutture diversissime dalla nostra, ma è altrettanto innegabile l'eventualità che ne esistano altre alla portata dei nostri "sensi". Nel caso lancino messaggi, o semplicemente hits quali Life on Mars di David Bowie, ci sono quelli del S.E.T.I.

Finora sono stati captati solo segnali naturali, ma la possibilità di avere qualche successo c'è tutta. Comunque, naturali o artificialieni che siano, questi segnali una volta captati devono essere necessariamente analizzati. Per fare ciò in tempi non geologici, sarebbe necessario un computer inimmaginabilmente più potente del super computer più potente che ora abbiamo a disposizione. Come ovviare a questo problema? Semplice! Se per spostare un tronco non hai a disposizione un elefante, in alternativa puoi usare cinque milioni di formiche. Praticamente quelli del S.E.T.I. si sono inventati un meraviglioso sistema di smistamento che distribuisce i tanti dati alle tante formiche sparse per il mondo. Vediamo come funziona il programma SETI@home.

I dati da analizzare vengono suddivisi in piccoli pacchetti e inviati agli iscritti in tutto il pianeta. I loro computer li analizzeranno e manderanno indietro i risultati dei loro calcoli. Così, dove non arriva un singolo super computer arriveranno milioni di normali computer da casa e da ufficio. Ma chi sono questi iscritti? Meraviglia delle meraviglie: siete voi e i vostri amici. E' sufficiente scaricare ed istallare il software sul vostro computer ed una piccolissima parte di esso lavorerà in automatico per il S.E.T.I. Non dovete fare altro che accendere il Pc e connetterlo a Internet. Il programma è leggerissimo e chiunque può prendervi parte. Si calcola che, grazie ai 5 milioni e 200 mila iscritti, la potenza di calcolo del programma SETI@home si aggiri intorno ai 770 TeraFLOPS, cioè 770 mila miliardi di operazioni al secondo! Altro che calcolatrici, signori. Tra una lettura sul Cartello e uno spulciamento di facebook, il vostro computerino potrebbe cogliere il segnale vincente e farlo sapere a chi di dovere in tempo reale.



Molti di voi diranno si ma è quasi impossibile che ci sia qualcun altro di intelligente nell'universo. A questo punto Howl vi suggerirebbe l'equazione di Drake, la quale calcola quante probabilità ci sono che esistano vite aliene. L'equazione prende in esame la frequenza dei pianeti abitabili intorno alle stelle, il numero di stelle per galassia, il numero di galassie nell’universo, le probabilità che su questi pianeti si sviluppi la vita ed altro ancora. In conclusione, solo la nostra galassia potrebbe fornire da 100 a 50.000 forme di vita intelligenti. Soprattutto non dimentichiamo che nell'universo ci sono 400 miliardi di galassie. A voi l'ardua moltiplicazione.

Pensate all’importanza di tale progetto: riuscire a contattare, o quantomeno ad ascoltare, una civiltà aliena. Avere la sicurezza di non essere soli nell’universo. Se non è meritevole di un contributo questa causa, Howl non sa quale altra possa esserlo.

Per scaricare il programma:   SETI@home
Per saperne molto di più:   SETI Italia Official Web Site
Per ipotizzare tanto più:   Equazione di Drake

Howl ha già istallato il software sul proprio computer. Da stanotte guarderà il cielo e sarà più sereno. Riposerà gli occhi e aguzzerà le orecchie. Magari si dimenticherà presto del programma invisibile che gira nel suo Pc, ma un giorno potrebbe non credere ai propri timpani. O magari, più semplicemente, quando uno scienziato stralunato lo contatterà per dirgli abbiamo captato qualcosa, penserà ad uno scherzo alienante. Ma non è detto. E.T. potrebbe essere là fuori a ciarlare con le stelle. Non vorreste avere una, solo una possibilità di sentire cosa dice?

giovedì 1 luglio 2010

Dialogando coi muri...

- "Il Senatore della Repubblica italiana Marcello Dell'Utri è un mafioso?"

- "Si, ma solo fino al '92..."

- "Ah capisco... Quindi è un mafioso?"

- "...No, ne è uscito..."

- "Cioè si è pentito?"

- "No! Semplicemente ha detto basta, non voglio più fare il mafioso..."

- "Stai scherzando?"

- "No no! credo sia l'unica persona che sia riuscita ad uscire dalla mafia senza farsi uccidere e senza alzare la
voce..."

- "Cioè, tu mi vuoi dire che la mafia ha collaborato per 20 anni con Dell'Utri, lo ha fatto progredire nella scala gerarchica italiana, lo favorisce fino al '92 e proprio mentre si appresta a fondare il partito più potente che la storia della Repubblica abbia mai avuto, ebbene mi vuoi dire che quando arriva a questa vetta, lo LASCIA ANDARE????"

- "Si... Perchè? A me non sembra così assurda come cosa..."

- "Vabbè, ma ora l'hanno condannato anche in secondo grado, si sarà dimesso dalla carica di senatore..."

- "No no! Anzi! Anche il Presidente del Consiglio, la stampa, i TG e molti politici gli hanno dimostrato solidarietà!"
 


- "Scusami ma mi viene da vomitare..."


Questo immaginario e surreale dialogo è quello che frulla nella testa di Howl quando immagina di parlare con i vari esponenti di governo e i giornalisti che hanno cercato di minimizzare la condanna a 7 anni di reclusione per il Senatore del PdL Marcello Dell'Utri.

Infatti nel processo di appello Dell'Utri è stato riconosciuto COLPEVOLE di concorso esterno in associazione mafiosa; ciò significa che si è reso responsabile del reato di associazione a delinquere finalizzata a favorire un'associazione mafiosa, senza però entrare a far parte della stessa. Il vero problema qual è? Perché molti giornali italiani e politici si ostinano a dire che la magistratura ha perso la sua battaglia in tribunale? Perché sono state usate tutte le locuzioni possibili per evitare di dire la parola COLPEVOLE? Ancora, perché nessuno ha ancora chiesto le dimissioni del Senatore? Howl vi ricorda che il prossimo grado di giudizio a cui potrà ricorrere la difesa di Dell'Utri è la Cassazione, la quale non deciderà nel merito (colpevole o innocente) ma nella forma (errori procedurali ecc.).

Cerchiamo di dare una risposta ai tanti interrogativi che non dovrebbero essere posti, in quanto nel paese di Falcone e Borsellino bisognerebbe sbattere a pedate in cella un signore che è stato giudicato un ausiliare della mafia e non innalzarlo a martire della giustizia. Scuserete Howl se non approfondisce il discorso facendo nomi, date e fornendo la documentazione specifica, ma queste sono di dominio pubblico, possono essere reperite facilmente sul Web. Ricordate il motto di Howl: "l'importante è pensare!".

In molti hanno gridato alla "assoluzione" di Dell'Utri, dato che il PM aveva richiesto una pena più severa in conseguenza delle indagini svolte, le quali erano volte a dimostrare una "regia" mafiosa atta a intrecciare profondamente Cosa Nostra con le più alte cariche politche dell'allora vacillante Stato Italiano (siamo nel biennio che va dal 1992 al 1994). Tali accuse erano/sono supportate dalle dichiarazioni di almeno due pentiti, tra cui Gaspare Spatuzza, il quale però (insolitamente) non è stato ascoltato dai giudici perché ritenuto "inattendibile", anche se per ritenere inattendibili le dichiarazioni di qualcuno bisognerebbe ascoltarlo... I giudici hanno rigettato l'ipotesi accusatoria giudicando colpevole Dell'Utri per i soli fatti accaduti fino al '92. Ma, come si chiedeva uno dei due protagonisti del dialogo iniziale, come mai la mafia avrebbe rinunciato a un "cavallo vincente" proprio mentre varcava la linea del traguardo? Infatti se lo chiede lo stesso Senatore Dell'Utri, dichiarando dopo la pronuncia dei giudici:

"Sentenza pilatesca, incoerente. I giudici mi fanno passare per mafioso fino al ’92, ma cadono in contraddizione: se fosse vero, la mafia non mi avrebbe mollato proprio nel ’92, quando poteva sperare nei veri vantaggi del potere, della politica!".

E in effetti questa sua interpretazione non fa una grinza! Come fa qualcuno ritenuto, provato, collaboratore della mafia fino al '92 ad uscirne proprio quando diventa così importante? E' la domanda a cui i giudici dovranno dare una risposta con le motivazioni della sentenza.

Tuttavia, l'aver condannato un uomo a 7 anni anziché 12 non significa ASSOLVERLO. E' come se un imputato accusato di omicidio volontario fosse riconosciuto colpevole di omicidio preterintenzionale. La differenza di pena c'è, l'intenzione dell'omicida poteva essere diversa, ma la sostanza non cambia: quell'uomo ha ucciso una persona e la vittima è morta. Il senatore Dell'Utri è stato giudicato COLPEVOLE, non di tutti i reati a lui ascritti, ma sicuramente fu colluso con la mafia. La sostanza non cambia. I favori dalla mafia e alla mafia furono fatti. E qui entra in gioco la stampa e i telegiornali italiani.

Howl vi invita a vedere i link qui di seguito.

http://www.youtube.com/watch?v=ufZTK0QvT_o
http://www.youtube.com/watch?v=NpmvyheRgJ0

Nel servizio del TG1 addirittura si parla di ASSOLUZIONE. Il video riguardante Studio Aperto invece lo lascio ai vostri commenti (specie nella parte relativa all'affermazione che definisce "reato discutibile" l'associazione mafiosa).

La questione purtroppo non finisce qui. Infatti alla luce delle vicende sopra descritte, nessuna voce dell'opposizione politica italiana si è levata a chiedere con forza le dimissioni del Senatore Dell'Utri. Nessuna interrogazione parlamentare sul caso è stata richiesta. Possibile che tutto ciò accada in un paese democratico, occidentale? Qualcuno, anche nell'opposizione, dovrà rendere conto di queste gravi mancanze.

Howl si rende conto che il non riconoscere l'intero castello accusatorio presentato dai pubblici ministeri possa risultare un colpo alle indagini svolte, ma si rende anche conto della enorme differenza che esiste tra il ritenere colpevole qualcuno per parte delle accuse e il ritenerlo innocente. Howl invece non riesce a rendersi conto di come questa differenza possa sfuggire ai media italiani. Possibile che ci si ostini ad attaccare la magistratura, la quale, Howl ci tiene a sottolinearlo, sta solo svolgendo il suo lavoro? E' infatti lo stesso Dell'Utri a mettere in ballo la giustizia italiana affermando:
“Dovevano assolvermi anche per il ‘prima’ del 1992, ma non l’han fatto per dare un contentino alla Procura. Per evitare lo schiaffo… Il problema è la Procura. Caselli e Ingroia sono potentissimi, in grado di condizionare l’ambiente. Spero di non trovare in Cassazione un giudice di Palermo” .

Siamo arrivati al punto in cui se un giudice ritiene colpevole un indagato, non è colpa dell'imputato aver tenuto una condotta riprovevole, ma è colpa del giudice averla riscontrata, giudicata e sanzionata?

venerdì 25 giugno 2010

Mondiali, allenarsi dietro il filo spinato: la Corea del Nord secondo Kim Jong-il

Disgraziati i giocatori della Corea del Nord al Mondiale. Voi come li definireste? Howl li dipingerebbe disgraziati. Quel gran brigante di Kim Jong-il, presidente dittatore della nazione asiatica, ha pensato bene a come organizzare la spedizione in Sud Africa. Un paese il cui governo possa ambire al rango di "assoluto" deve in primis gestire il consenso. Per controllare gli umori del popolo serve uno stato di serenità indotto con la forza. Bell'ossimoro, ma ci sono zone del mondo in cui le contraddizioni non sono viste come tali. Stai tranquillo, nel caso ho un missile pronto.

Torniamo coi piedi per terra, visto che si parla di calcio. Da sempre i regimi totalitari vedono le manifestazioni sportive come una minaccia o un'opportunità. Ricordiamo le famigerate olimpiadi hitleriane del '36, in cui slanciati biondoni di tempra ariana sovrastavano atleti di altri paesi, o meglio, di altre nazioni. Il vigore dell'uomo germanico doveva essere rappresentato e ostentato, come a dire al mondo guardate cosa è capace di fare la razza pura. Ma le manifestazioni sportive possono essere anche una minaccia, si diceva. Perché qualora non si possano influenzare i risultati sul campo, o manipolarli, per meglio dire, il problema per un paese totalitario si presenterebbe bello grosso. La squadra sportiva in trasferta è l'estensione internazionale di un popolo. Una compagine calcistica perdente equivale ad un popolo perdente. E un popolo perdente se la prende coi propri capi.

Kim Jong-il non vorrebbe mai arrivare ad una cosa del genere. Dunque ha preso semplici ma efficaci misure. Come prima cosa, le partite non avrebbero dovuto essere trasmesse in diretta, e così è stato per il match d'apertura col Brasile perso 2-1. Di questo incontro è stata trasmessa solo una sintesi, riportante esclusivamente il gol coreano (purtroppo Howl non può garantirvi la certezza assoluta di questa affermazione causa ingente penuria di fonti). Visti gli entusiasmi mondiali arrivati anche in estremo oriente, data la fede gioiosa riposta dal popolo nella squadra, si è deciso di trasmettere, però, in diretta la seconda partita. Un disastro. La squadra coreana arranca e ammaina la bandiera nel secondo tempo, che vede il Portogallo concludere la sfida con un ubriacante 7-0. Ebbene, al quarto gol degli iberici la telecronaca è stata interrotta. Howl non ha notizie riguardo anche la possibile interruzione del segnale video.

Tale linea editoriale-dittatoriale non ha frenato l'entusiasmo della gente per il calcio. Uno sport che aggrega, che fa sognare traguardi auspicati mai raggiunti nell'austera vita giornaliera. Per la seconda partita le strade di Pyongyang si sono trasformate in un deserto. Erano tutti davanti la televisione. Sperando magari che il Caro Leader Jong-il non facesse staccare la spina.

Se le cose sono andate così in patria, facciamo luce sul come sono state per i giocatori della Nazionale. Conosciamo tutti il confort dei ritiri delle squadre di calcio ai Mondiali. Lussuosi hotel, verdeggianti campi d'allenamento e così via. In questo caso no. Lo stadio scelto per la preparazione è quello di Tembisa, situato in una malfamata baraccopoli a 50 km da Johannesburg, nel bel mezzo di una zona a vocazione criminale, dove i bianchi non osano addentrarsi. Come se non bastasse lo stadio è circondato da filo spinato. Avete capito benissimo. Verrebbe da chiedersi a che scopo: per evitare l'assalto delle gang locali o per scongiurare la probabile fuga di qualche calciatore dissidente? Non a caso è girata la voce che quattro atleti fossero fuggiti dal ritiro. Per dimostrare che nessuno è scappato è stato concesso un allenamento a porte aperte, ma nemmeno il commissario FIFA addetto ai controlli tecnici è disposto a giurarci, data la difficoltà di identificare i giocatori. Neanche l'hotel gode di maggiore "serenità". Ne è stato scelto uno lontano dalle luci della ribalta, circondato da poliziotti, un edificio a cui la stampa non può accedere.

Questi sono solo alcuni, ma significativi, effetti della censura. Kim Jong-il ha voluto ricreare in Sud Africa l'isolato microcosmo nord coreano. Il precedente illustre risale ai Mondiali del '66, quando gli asiatici ottennero un'altra storica qualificazione come nel 2010. Anche allora il team fu isolato dal resto del mondo, per conservarne i valori, per far sì che i giocatori non "cadessero in tentazione" a contatto coi lussi occidentali. Un dato statistico: allora fu proprio la Corea del Nord ad eliminarci. Howl s'era promesso di non parlare di Nazionale italiana in questo post, ma almeno un riferimento traslato, vista la figura magra fatta ieri dai nostri, andava fatto.

I Mondiali di calcio sono l'occasione per conoscere altre usanze. Molto probabilmente noi penisolani rimaniamo costernati nell'appurare queste cose. Howl vi ricorda, però, che da noi è in via di approvazione una legge che attenta alla libertà di stampa. Parole forti, di cui si assume le responsabilità. Se ne parlerà sul Cartello, non dubitate. Che l'esempio coreano sia da monito, anche se si tratta di un caso limite. Ma Howl si fida di voi, sa come le pensate, o almeno se lo augura. In ogni caso cerchiamo di vigilare e di parlarne. Rifiutamo ogni linea edittatoriale.

lunedì 21 giugno 2010

Il nucleare incostituzionale

Il 9 giugno 2010 la Corte Costituzionale ha sancito che il nucleare non è nelle urgenze dell'Italia.
Almeno non è così impellente da aggirare l'applicazione delle leggi dello Stato italiano, come invece ritenevano il Consiglio dei Ministri e l'ex ministro Scajola.

Con la sentenza 215 del 9 giugno 2010 la Suprema Corte ha stabilito che l'attuazione dell'iter d'urgenza nella pianificazione e sviluppo di linee e produzione energetica "deve risultare adottata a seguito di procedure che assicurino la partecipazione dei livelli di Governo coinvolti attraverso strumenti di leale collaborazione".
In sostanza significa che, pur non negando che le procedure d'urgenza debbano essere attuate, esse sono comunque da concertare con gli enti territoriali interessati.
Non si può aggirare il principio per il quale il legislatore deve cooperare con le Regioni nei casi in cui queste abbiano a legiferare in materia concorrente con lo Stato Centrale.


Inoltre la sentenza specifica che nel caso vengano adottati provvedimenti così urgenti, l'attuazione degli stessi non può essere effettuata con capitali privati, in quanto gli strumenti legislativi non hanno l'immediatezza richiesta dal mutamento e dall'aleatorietà a cui sono soggetti i fondi privati.
Si precisa quindi che gli interventi critici per i quali il Governo adotti procedure speciali devono essere finanziati con soldi pubblici.

Il Governo addusse inoltre, come motivazione al ricorso alla procedura d'urgenza, il fatto che la normativa in materia di «produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell’energia» fosse in netto ritardo rispetto allo standard europeo. La Corte ha però ribadito che la lacuna legislativa è una situazione pregressa, la quale non può essere risolta da una procedura speciale, specie se si viola il "principio di leale collaborazione" tra Stato e Regioni che in questa materia hanno competenza normativa concorrente.

In sintesi la sentenza dice che non si possono costruire centrali nucleari senza prima aver consultato gli organi istituzionali locali; si dice inoltre, che per attuare delle procedure d'urgenza (che consentono di aggirare molti "nodi" burocratici)  si ha bisogno che vi sia effettivamente una situazione di impellenza e la costruzione di un reattore nucleare, la quale richiede 20 anni, non è tra queste. Infine si sottolinea come l'attuazione di queste procedure speciali debba essere effettuata tramite fondi statali e non privati, in quanto questi ultimi sono soggetti ai "capricci" del mercato e mal si conciliano con una gestione rapida e immediata di eventuali emergenze.

A modestissimo parere di Howl questa è una sentenza a favore del vero federalismo, nel senso che si dà il potere ai "padroni di casa" di decidere cosa mettere nel proprio giardino. E' un modo per ristabilire un minimo di democrazia e di equità nei rapporti stato/cittadino. Così come il cittadino non è padrone di andare a scegliere le tende a Montecitorio, così il Governo non dovrebbe imporre scelte che la stragrande maggioranza degli italiani bocciò con referendum popolare nel 1987.

Link: sentenza 215 Corte costituzionale.
http://www.cortecostituzionale.it/giurisprudenza/pronunce/scheda_ultimo_deposito.asp?comando=let&sez=ultimodep&nodec=215&annodec=2010&trmd=&trmm=


P.S. Teoricamente i cittadini dovrebbero poter scegliere le tende di Montecitorio, però sarebbe difficile mettere d'accordo i gusti di 60 milioni di persone tramite referendum...

sabato 19 giugno 2010

L'Aquila oscurata...

Diecimila, quindicimila, ventimila!

Tante erano le persone che il 16 giugno sono scese in strada a L'Aquila per chiedere la sospensione del pagamento dei contributi e per lo sblocco dei finanziamenti per la ricostruzione.

Gli aquilani chiedono solo equità di trattamenti: la restituzione allo Stato da parte dei cittadini delle tasse e delle rate dei mutui  in Umbria avvenne dopo 12 anni, al 40% e in 120 rate.
I cittadini aquilani, invece, hanno la sospensione dei pagamenti prorogata fino a dicembre ma solo per i lavoratori autonomi e con redditi inferiori a 200 mila euro. E gli altri? A luglio dovranno iniziare a pagare quanto non versato nel 2009 e nel 2010. Come se il terremoto avesse colpito solo i lavoratori autonomi. Se i negozi sono ancora chiusi e i dipendenti non hanno ancora ripreso a lavorare, come le pagano le tasse e le rate?
Sono infatti 32 mila le persone che ancora necessitano di assistenza a L'Aquila. Nonostante quanto affermato dai proclami della stampa, ci sono ancora abruzzesi che vivono negli alberghi della costa. Se questi hanno ripreso a lavorare devono certamente sostenere spese ingenti per raggiungere il posto di lavoro.

Gli aquilani sono scesi in strada. Senza bandiere politiche o sindacali; il sindaco della città Massimo Cialente non indossava neanche il tricolore per protesta. Segnale forte se ci pensate. Il corteo ha attraversato la città, è arrivato al casello autostradale e ha bloccato per un'ora la A24. Dopodiché i manifestanti hanno fatto dietro front e sono tornati a "casa". Niente scontri, niente disordini. Tutto si è svolto civilmente.

Eppure questa manifestazione deve essere sfuggita ai sempre attentissimi giornalisti RAI...
Infatti né su RAI 1, né su RAI 2 si è detta una parola del corteo. Nessun TG ha detto niente. Probabilmente senza qualche notizia celebrativa dell'azione di "ricostruzione" L'Aquila non merita nessuno spazio sui media.
Allora a ricordare ai TG RAI che L'Aquila esiste ancora ci ha pensato il famigerato "popolo" di facebook, inondando di messaggi la pagina del TG 1, tanto da dover costringere gli amministratori a chiuderla temporaneamente.
Eppure neanche questo ha smosso il direttore Augusto Minzolini. Ha ignorato semplicemente i fatti. Ottima cosa per un giornalista!

La mancata informazione da parte del servizio pubblico ha evidentemente scatenato reazioni nella città capoluogo abruzzese, portando alla nascita del movimento "NO L'AQUILA? NO CANONE RAI" in cui gli amministratori invitano gli utenti aquilani a «non pagare il canone Rai finchè non venga restituita dal servizio pubblico la giusta dignità ai fatti che accadono nella nostra città».
A modestissimo parere di Howl la cosa è sacrosanta! Il servizio pubblico deve informare i cittadini italiani di quanto accade in Italia. Howl pensa che un corteo di 10-20 mila persone colpite da un sisma che scendono in strada per chiedere una proroga al pagamento delle tasse, sia una notizia più importante delle tendenze sui cappottini per animali domestici (ed Howl non scherza su questo ultimo paragone in quanto il servizio sul vestiario per animali è davvero andato in onda sul TG1).


La proposta di non pagare il canone RAI è arrivata fino in consiglio comunale con un ordine del giorno trasversalmente presentato che chiede al sindaco e alla Giunta comunale di «intraprendere un percorso di disobbedienza civile nei confronti della televisione di Stato con i propri rappresentanti della Giunta del Comune dell'Aquila e del Consiglio del Comune dell'Aquila per il blocco del pagamento del canone Rai fintanto che in Italia non sarà ripristinata la democrazia che oggi è stata negata vietando il diritto all'informazione».

Howl seguirà questa battaglia. E' doveroso essere informati chiaramente e senza reticenze su cosa sta accadendo a L'Aquila e cosa stanno facendo con i soldi degli italiani.  

Link: pagina facebook  NO L'AQUILA? NO CANONE RAI
http://www.facebook.com/group.php?gid=119555844754223

martedì 15 giugno 2010

Ucci ucci sento odor di... problemucci...

I nostri media, in questi giorni di eccitazione mondiale, sembrano essere distratti. Pare infatti esser sfuggito a tutti i TG il fatto che Palermo è sommersa dai rifiuti. Howl oggi pianta il suo cartello in modo da sopperire a questa lacuna abbastanza imbarazzante.

Iniziamo dicendo che la situazione palermitana non è una "emergenza", ma una condizione cronica che la città si porta dietro, purtroppo, da diversi anni. I veri problemi sono iniziati nel febbraio 2010 con il mancato pagamento degli stipendi dei dipendenti dell'Azienda Multiservizi Igiene Ambientale (AMIA) di Palermo, i quali sono entrati in sciopero, paralizzando di fatto la raccolta dei rifiuti nella città siciliana.

In quasi tutte le zone della città di Palermo i servizi basilari offerti dai netturbini sono stati sospesi; cumuli di spazzatura hanno iniziato a crescere a lato dei cassonetti, portando alla luce scempi di napoletana memoria. I lavori di manutenzione stradale, come il rifacimento della segnaletica orizzontale, sono sospesi a tempo indeterminato perchè sono stati appaltati all'AMIA. La raccolta differenziata (questa utopia!) è totalmente sospesa. Solo 25 autocompattatori forniscono servizio a una città di quasi 700 mila abitanti.

Molti comitati cittadini si sono formati al fine di spronare le autorità locali affinché ponessero rimedio alla situazione ma, è notizia di oggi, pare che il sindaco della città Diego Cammarata sia partito per il Sud Africa per seguire al meglio la trasferta degli azzurri nel paese arcobaleno. Cioè, ditemi se Howl ha capito bene: la vostra città viene sommersa dai rifiuti e il sindaco, primo cittadino, se ne va in vacanza! Howl è perplesso vista la mancanza di reazione dei mezzi di informazione.

Intanto i cittadini palermitani hanno chiesto l'installazione di telecamere di sicurezza al fine di identificare, o almeno scoraggiare, quanti scaricano rifiuti ingombranti in strada.

La situazione, come avrete capito, non è delle più rosee. Eppure i mezzi d'informazione nazionali di questa faccenda non si occupano minimamente. Una città, capoluogo di provincia e capoluogo della regione Sicilia, soffoca sotto tonnellate di spazzatura e nessun TG le dedica 30 secondi neppure nell'edizione di mezzanotte. La cosa, scusate l'humor britannico, ad Howl puzza.
Il governo del fare, il governo della risoluzione definitiva del problema rifiuti a Napoli qui non è arrivato. Forse perché qui non si hanno capri espiatori a cui dare la colpa? A Palermo il centro-destra governa da tempo immemorabile, quindi la situazione non è attribuibile alla famigerata opposizione sperperona. Il commissariamento nelle mani capaci di Bertolaso non viene neanche paventato come ipotesi. I membri del Parlamento non dedicano la minima attenzione al problema.

Possibile che nessuno veda (e annusi) che a Palermo c'è un problema?

martedì 8 giugno 2010

Un investimento per il futuro: Curia erediterà nuova Casa dello Studente

E' giunto il momento, per Howl, di affrontare un argomento delicato. Spera di essere essenziale, senza correre il rischio di sfociare nel superfluo. Oggi parliamo de L'Aquila, più precisamente dell'edificio "erede" di quello che è stato alloggio di tanti ragazzi. Rispetto a quello stabile si potrebbero fare oceaniche considerazioni, ma per ora il Cartellaio decide di non affrontarle. Parliamo del presente, senza dimenticare il passato. Come ben sapete, lo scorso 4 novembre, la Regione Lombardia ha consegnato a L'Aquila la nuova Casa dello studente, la San Carlo Borromeo. Ci sono delle cose da dire, il Cartello ora si pianta qui.

La prima cosa che vi è venuta in mente è stata che bello, finalmente gli universitari dell'Aquila tornano ad avere un alloggio tutto loro. Sospirazione legittima, la vostra. Sappiate che ad Howl non piace frenarvi, ma i fatti lo costringono ad essere impopolare. Perché? Adesso ve lo spiega.

E' molto probabile che i nuovi alloggi non andranno ai ragazzi più meritevoli, che le graduatorie per prenderne parte siano alterate da logiche particolari, totalmente differenti da quelle che sono state adottate finora. A decidere chi entrerà e chi resterà fuori sarà la Curia aquilana. Avete capito bene. La Curia de L'Aquila, non la Regione Abruzzo. Seguite la ricostruzione sottostante.

La nuova Casa dello studente è sita in Coppito, in una zona di proprietà della Chiesa. Praticamente la Curia ha concesso un comodato d'uso di trent'anni di un suo terreno, scaduti i quali il possedimento tornerà di proprietà della Curia. Ora, Howl sa bene quanto voi siate brillanti. Starete già concludendo che se quel terreno tornerà alla Curia, alla Curia tornerà anche quello che contiene, ossia la Casa dello studente.

Altra questione. Lo stabile è stato costruito con i finanziamenti - pubblici - della Regione Lombardia ed è costato 6 o 7 milioni di euro. All'inaugurazione infatti ha preso parte anche Roberto Formigoni, come risaputo. Quindi ci si pone una domanda molto semplice. Questa benedetta Regione Lombardia, in pratica, a chi ha donato l'edificio? Alla Regione Abruzzo? Solo formalmente. Nella realtà parrebbe di no. A conti fatti, la Casa dello studente è stata donata alla Curia aquilana, anche se non ne sarà proprietaria per trent'anni. Ma è solo questione di tempo. E' come se per trent'anni l'affittassero. Perdonate la semplificazione ulteriore della questione. Io ho un terreno, tu i soldi per costuire. Io ti concedo il terreno senza fartelo pagare, tu ci costruisci. Non importa chi tu sia, Signor Lombardia o Signor Abruzzo. Quel che importa è che tra trent'anni io rivoglio il terreno che ti ho concesso, con tutto quello che c'è sopra. Siamo d'accordo? Howl la pensa come voi: un ottimo investimento per il futuro.

L'avvocato del diavolo potrebbe dire si ma la Chiesa coi suoi terreni ci può fare quello che vuole. D'accordo, forziamo le cose e diciamo: d'accordo. Ma c'è anche un'altra questione di cui nessuno parla. Tanti terreni nell'intorno dell'aquilano sono stati espropriati per essere adibiti alla tanto agognata ricostruzione post terremoto. Perché non quelli della Curia? Howl insiste enfaticamente, perché mai? Sembra ci sia qualcosa sotto. E' evidente. Ricostruendo a monte la questione, la Curia non ha perso il terreno concedendolo preventivamente per trent'anni. Scaduto questo tempo si ritroverà con quel terreno senza che nessuno gliel'abbia sottratto e non solo. Avrà anche un bell'edificio moderno e funzionale in suo possesso.

Il non esproprio, l'acquisizione di un bene coi soldi dello Stato, vanno a condensarsi in un alone di ambiguità. Insomma, «Soldi di Stato, affari di Chiesa», come avevano protestato all'epoca i rappresentanti dell'Unione degli universitari. La manovra non è passata inosservata. Dopo tre settimane è stata aperta un'inchiesta contro ignoti, per reato di peculato. La procura sta indagando, staremo a vedere.

Poco fa si diceva che la Curia avrà un bell'edificio in suo possesso. E nel frattempo? Non è finita qui. Nel frattempo si accontenta di amministrarlo. E' la Curia che stabilisce le logiche di accesso dei ragazzi, a questo si riferiva Howl nel secondo triste paragrafo. Le selezioni non sono effettuate secondo i criteri vigenti all'epoca della precedente Casa dello studente. C'erano, come era normale che fosse, un insieme di requisiti messi a punto dall'Azienda per il Diritto agli Studi Universitari. C'è, ora, ed Howl lascia a voi ogni deduzione, un criterio di accesso messo a punto dalla Chiesa.

Howl pensa, e accetta ogni critica in merito, che non debba essere una Curia a stabilire chi può usufruire del servizio di locazione in un contesto universitario. In questa sede non si vuole essere anticlericali per bandiera. Non si intende attaccare gratuitamente l'ensamble che governa le anime terrestri. Diffondere il verbo, spiegare il Credo, sono affari che Howl non discute. Non li discute perché sono cose "altre". Qui, piuttosto, si parla di quelle insenature che frastagliano la costa rocciosa. E' giusto che l'acqua del mare penetri la terra ferma? Howl non lo sa. E' giusto che la Curia aquilana subentri in certi territori? Howl fa finta di non saperlo, ma lo sa.

giovedì 27 maggio 2010

Piccoli cosmonauti meccanici crescono: Robot sulla Luna con le barche a vela

In un tempo ipotetico Howl era al bar a prendere un caffè con un Robot. Si chiamava Maido-Kun, un bravo ragazzo. Molto socievole, spiegava che il suo sogno fosse quello di farsi una passeggiata sulla Luna. In tranquillità, come quella che avrebbe fatto con Howl una volta finito il caffè.

Siete scettici. Non è colpa di Howl se le cose oltre ad essere strane sono anche vere. Solidarizzate un po' con chi vi scrive e con i Robot sognatori: esistono dunque sperano. Ma chi è a sognare? L'androide o chi l'ha creato? Si perdoni anche l'uomo, che proietta il suo ego sui Robot, e i Robot nello spazio.

Torniamo con i piedi per terra. Howl vi vede con un grosso punto interrogativo, quindi spenderà due parole serie prima di riprendere il volo. Il fatto è questo. I giapponesi vogliono mandare un Robot bipede sulla Luna nel 2015. Maido-Kun sarà il primo androide a raccogliere l'eredità di Neil Armstrong. “Un piccolo passo per i Robot, un balzo gigantesco per l’esplorazione dello spazio”. E anche lui piazzerà la sua bandiera. Quella giapponese.

Scusate il doppio senso, ma la madre del progetto è la SOHLA (Space Oriented Higashiosaka Leading Association), un'associazione formata da sei compagnie private legate alla ricerca spaziale. La spedizione costerà 10 milioni di dollari. L'obiettivo sarà quello di sviluppare nuove tecnologie e applicazioni; altri dicono che tutto ciò avrà solo uno scopo promozionale, dato che la missione non aggiungerà nulla di tangibile alla conoscenza. Forse anche qui la via giusta sta nel mezzo. Sicuramente il tutto avrà un tornaconto economico preciso, trattandosi di aziende private. Ma visto che in futuro la robotica sarà una scienza che sempre più incrocerà il cammino dell'uomo, la spedizione potrebbe portare anche qualche beneficio.

Indovinate un po' su quale mezzo viaggerà Maido. L'avete già letto nel titolo e ci siete rimasti scombussolati. In realtà il principio che sta alla base della barca a vela spaziale è di facile comprensione. Abbiamo una navicella con una vera e propria vela, la quale assorbe energia del sole. Ciò innesca la propulsione. Un esempio di questo tipo è Ikaros - yacht spaziale alimentato esclusivamente dalla pressione delle particelle solari -, che una settimana fa è partito alla volta di Venere per portarci Akatsuki, la sonda che ne analizzerà l'atmosfera. La navicella, il cui nome omaggia il famoso mito greco, è pilotata dagli uomini sulla Terra.

Piuttosto che tempestarvi la lettura di pesanti descrizioni, il Cartellaio vi suggerisce enfaticamente questo video. Vedere per capire:  http://www.youtube.com/watch?v=UuZjJl7ZnQQ.

Okay, l'uomo del futuro ha ruggito troppo... Torniamo a qualcosa di più "semplice". Ecco Ikaros: http://www.youtube.com/watch?v=ktYBObIHjYw

***

Howl ripensa agli aromi spaziali e speziali evocati da quel caffè con Maido, che un domani potrà essere gustato a bordo di un'astronave piena di turisti, emozionati all'idea di viaggiare verso la Luna. Ma queste, per adesso, sono solo fantasie difficili da spiegare. Sicuramente è più facile spiegare le vele.

mercoledì 26 maggio 2010

Il Texas cancella Thomas Jefferson

Howl pensava che la revisione si facesse alla bozza di un articolo. Oppure alla macchina passati i due anni. Invece no. Gli hanno detto che si fa anche alla storia. Accidenti, veramente? E come funziona? Gli hanno risposto vai dall'editore e ti fai cambiare il testo. Perdonerete Howl se non capisce e se non ci riuscite vi impegnerete ancor più. Sapeva che un giorno l'uomo controllerà il tempo atmosferico, ma non che potesse comandare anche quello cronologico. Ultimamente certe fantasmagorie fanno tremare lo stomaco. Allora, dato il caso, Howl si è permesso di chiedere alcune pillole su questo revisionismo storico, affinché il mal di pancia passasse. Vediamo gli sviluppi.

La prima questione che vi porrete è perché mai un revisionismo storico dovrebbe far male alle budella. Howl vi dice che è normale. Cercate di seguire il prossimo esempio, per quanto improbabile. Facciamo conto che voi aveste fatto una cosa, tanto tempo fa. Per esempio, segnare il gol della vita al 90°, nella finale del torneo oratoriale contradaioli di collina contro quelli di pianura. Sono soddisfazioni. Ora, supponete che il titolare del bar della zona sia un provetto cronista, e che abbia impresso codeste gesta, nero su bianco, su un quaderno delle memorie. Ci siete? Ipotizzate che un domani uno della squadra avversaria rileverà il locale, e scottato dalla partita persa tempo prima, cancelli tutto quanto. Quello, insomma, prende e strappa le pagine, le accartoccia e magari se le ingoia. Forse comporrà anche un paragrafo tutto per sé, raccontando che la partita l'avesse vinta lui. Come ci rimarreste? Se superaste l'imbarazzo causato dall'ingarbugliamento dell'esempio e se vi concedeste ad esso, lo stomaco farebbe male anche a voi. Non solo a quell'oste ingurgida-parole. Non solo ad Howl.

Applicate il concetto espresso a fatti molto più seri. Ecco, questo è il revisionismo storico.

In Texas sta succedendo la stessa cosa. Per ora abbiamo poche notizie riguardo la reazione dei legittimi oppositori. Stanno riscrivendo i libri di storia. Per esempio, siccome Thomas Jefferson è una pagina che si digerisce male, hanno deciso di buttarlo direttamente nel bidone dell'immondizia. Che se la vedessero i randagi. Oppure pensiamo a tutte quelle parti dedicate alla Guerra Civile. Mica sono cose che piacciono a tutti? Allora, via certe parti, benvenute altre. Perché in fin dei conti scrivere la storia è come ordinare al ristorante il piatto che si preferisce. E se l'ordinazione viene male, tutt'al più la si fa riscrivere.

47 Milioni di alunni, piccoli medi e grandi, sui libri scolastici non troveranno più notizia del terzo Presidente degli Stati Uniti d'America, il quale scrisse, quasi interamente di suo pugno, la Dichiarazione d'Indipendenza del 1776. Illuminista, architetto, avvocato, guida del Paese in due mandati dal 1801 al 1809, Jefferson di cose ne ha fatte, nel bene e nel male. E' giusto cancellarlo? Secondo l'amministrazione texana si. E di conseguenza è altrettanto legittimo riabilitare il senatore Joseph McCarthy, uno a cui non piacevano le streghe.

Ma perché tutto questo? Naturalmente per dare la giusta luce al presente. E' noto, ed Howl spera non si offenda nessuno, che in Texas ci sia un conservatorismo esagerato, un cristianesimo intransigente che non vede di buon occhio alcune istanze troppo "illuminate". Per esempio Jefferson sosteneva che Stato e Chiesa dovessero essere separati, nonché la libertà di culto. Dunque è una figura troppo pericolosa, potrebbe indurre in tentazione quei bravi ragazzi timorati di tutto. Ah, il diavolo! Sono più positive personalità quali McCarthy, buon esempio di come vanno trattati gli oppositori politici. Baluardo repubblicano, patria dei Bush, il Texas parla di Reagan e si sbarazza di uno dei padri fondatori.

Howl nota che in questo noi italiani siamo molto meno radicali. Noi il revisionismo lo facciamo sottile, subliminale, attraverso la Televisione. Ultimamente si sta restaurando l'immagine di Craxi. Si dice che le cose, in quella concitata fase italiana che chiamano Tangentopoli, non siano andate "a modo". Di questo ce ne siamo accorti, si passi ad Howl l'amarezza. In ogni caso, adesso si vuole dire che tutto sommato Bettino è stato un grande statista e che quindi dobbiamo perdonargli quei soldi messi in saccoccia. Insomma, è come se volessero convincerci che ad Ogni Presidente del Consiglio debba essere concesso uno sgarro ogni tanto. Peccato che quello sgarro si fondi su milioni e miliardi. Ci torneremo su. Ogni riferimento a persone è puramente causale.

Interpretare i fatti non è semplice. Ci approcciamo ad essi con una dose quantomeno minima di pregiudizio. Chi ha una fede religiosa li interpreta in alcuni modi precisi, lo stesso dicasi per chi ha una fede politica. Più o meno vale la stessa cosa per la storia. Per capirla, o almeno per provarci, una tranquilla onestà intellettuale è quello che ci vuole. Farsi un'idea sbagliata di qualcosa o qualcuno è un conto. Togliere dei capitoli dall'enciclopedia della storia umana è un altro conto. E' una questione gravissima. Nel caso del Texas, in tutti i sensi, è un'operazione maldestra.

Link utili:

www.ilsole24ore.com
Thomas Jefferson su Wikipedia
Dichiarazione d'Indipendenza degli Stati Uniti d'America, 1776

martedì 25 maggio 2010

"Ma lasciamo perdere il One Love..."

Solo negli ultimi giorni i media italiani hanno iniziato a occuparsi della situazione drammatica in cui versa la perla del mar dei caraibi: la Giamaica.

L'isola, infatti, è ormai attanagliata da crisi sociali, economiche e ultimamente anche militari che mettono a dura prova la popolazione, la quale è già martoriata da una povertà che affonda le sue radici nei decenni precedenti.

La crisi economica in Giamaica perdura, praticamente, dagli anni settanta, da quando iniziò ad aprire il suo mercato ai prodotti provenienti dagli USA e dai paesi dell'america del sud. L'agricoltura dell'isola si trasformò in modo da assecondare le richieste dei paesi importatori, ma così facendo sacrificò l'autosufficienza alimentare; il governo iniziò ad importare gli alimenti base e cominiciò ad accumulare debito estero, visto che a quel tempo era una pratica conveniente.
Con le crisi petrolifere che si susseguirono negli anni '70 e '80, i tassi di interesse sul debito accumulato dall'establishment giamaicano divennero insostenibili ed è da allora che la popolazione vive in condizioni di semi-povertà.


Le immagini che il mondo conosce, di un'isola che si muove a tempo di reggae, dalle spiagge candide, con il mare cristallino e le foreste rigogliose, sono le istantanee prese da quella che è la Giamaica turistica dei villaggi vacanze. Nei quartieri poveri e nelle periferie delle grandi città, Kingston in primis, la situazione è da guerra civile.
In media, ogni giorno, vengono commessi 9 omicidi sul'isola. Più di 3000 morti l'anno.
Le gang si contendono il mercato dello spaccio di cocaina e di marijuana. La corruzione dilaga, e molte delle autorità sono asservite proprio ai signori della droga.

Ed è qui che i mezzi di informazione internazionale iniziano ad accendere i riflettori: nella capitale, Kingston, il governo ha dichiarato lo stato di emergenza. Gli uomini del narcotrafficante Christopher «Dudus» Coke, hanno iniziato una sommossa per impedire l'arresto e l'estradizione del loro "capo" negli Stati Uniti. Un commissariato di polizia è stato dato alle fiamme, mentre altri 5 sono stati assaltati. L'esercito è sceso in strada e impone il coprifuoco.

Quella che fu la patria dell'One Love cantato da Robert Nesta Marley, si sta trasformando in una distopia, governata dalle gang di strada.
Nemmeno gli artisti reggae sono stati risparmiati dall'ondata di violenza che ogni giorno si scatena: O'Neil Edwards, voce del trio Voicemail, è stato colpito da sette colpi di pistola e lotta tra la vita e la morte. Purtroppo c'è da aspettarsi rappresaglie per questo tragico evento, le quali non faranno altro che alimentare la spirale di violenza.

sabato 22 maggio 2010

Il grande rubinetto delle meraviglie

L'energia, si sa, è una delle principali preoccupazioni della razza umana. Per produrre energia si alterano i corsi dei fiumi, si abbattono foreste, si estraggono combustibili dal cuore della terra.
Il fabbisogno di energia è costantemente in crescita e senza le adeguate tecnologie, il nostro pianeta e i suoi ecosistemi rischiano grosso a causa della sete energetica dell'uomo.


Ma se esistesse un modo per ottenere energia elettrica senza aggredire il paesaggio? Ancora: se esistesse una fonte di energia la cui unica scoria è l'acqua salata? E se quest'acqua di scarto fosse si salata, ma destinata comunque a diventarlo e arrivasse al mare più pulita di prima?
Ebbene tutto ciò sembra davvero nelle possibiltà delle centrali a osmosi.

Lasciate che Howl vi spieghi. Innanzitutto cos'è l'osmosi?

L'osmosi è quel processo che avviene tra due soluzioni separate da una membrana semipermeabile, per il quale la soluzione meno concentrata tende a ridurre la differenza di concentrazione con la soluzione maggiormente concentrata.
In pratica se si mettono in una vasca le medesime quantità di acqua dolce e acqua salata e le si separa con una membrana semipermeabile, l'osmosi farà si che l'acqua dolce attrraversi la membrana e vada a diluire l'acqua salata.
Durante questo spostamento, il flusso di liquido genera una certa pressione, che nel caso di acqua dolce e acqua salata può oscillare tra i 12 e i 30 bar di pressione, cioè 11/28 volte la pressione atmosferica al livello del mare! Mica male!


E' proprio questo il funzionamento di una centrale elettrica a osmosi: si "aspira" acqua dolce dalla foce di un fiume, la si filtra e la si mette a contatto, attraverso la solita membrana semipermeabile, con l'acqua di mare. Il flusso osmotico creato dal contatto delle due tipologie di liquido, andrà ad alimentare delle turbine le quali genereranno elettricità.
Il risultato sarà energia elettrica e acqua salata.
E' da notare che la collocazione degli impianti alla foce dei fiumi fa sì che l'acqua dolce non vada sprecata in quanto era comunque destinata a raggiungere il mare e diventare salata.


Voi, o assennati lettori, direte: "Si! E' fantascienza! Vedremo questa meraviglia tra 30 anni!"... Ed è qui che vi sbagliate. In quel meraviglioso paese chiamato Norvegia, è già stato costruito il primo prototipo di centrale a osmosi.
Allo stato attuale della tecnologia, l'impianto produce solo 4 kilowatt (sufficienti per alimentare 2 case medie) e si stima che con le membrane oggi a disposizione si possano produrre circa 3 kilowatt per ogni metro quadro. Pochini se si considera che una centrale elettrica media produce circa 1 gigawatt di elettricità.
Tuttavia gli scienziati (e gli investitori) sono molto fiduciosi: la materia prima è abbondante, i costi di mantenimento sono bassi e l'impatto ambientale non solo è bassissimo, ma anzi potrebbe aiutare a ripulire l'acqua dei molti fiumi/cloaca che sfociano in mare.
Si stima che circa il 50% del fabbisogno di energia dell'Europa possa essere coperto da queste nuove, entusiasmanti tecnologie.

Howl, sognatore per natura, già vede in questo tipo di centrali uno di quei famosi grandi rubinetti da integrare con i mille zampilli, a cui si dovrebbe attingere per spegnere la sete di energia della nostra civiltà.

venerdì 21 maggio 2010

Rivoluzione: vita creata in laboratorio

Howl oggi è occupatissimo. Ha troppe cose da pensare e la capacità di calcolo non gli è conforme. Sta ipotizzando tutta una serie di questioni, cercando di immaginare che approccio avrà quando ne incontrerà uno. La mente è offuscata da milleuno questioni. Ma incontrare chi? Howl spera di essere creduto: un uomo artificiale, un replicante umano.



"Una cellula che cambia la definizione
di ciò che si intende per vita...
Questa è la prima specie auto-replicante
esistente sul pianeta Terra il cui padre è un computer".


"E' la prima cellula sintetica che mai sia stata prodotta e la chiamiamo sintetica perché la cellula è totalmente derivata da un cromosoma sintetico, ottenuto in un sintetizzatore chimico utilizzando quattro combinazioni di sostanze chimiche,
a cominciare dalle informazioni in un computer".


Queste parole sono un tuono. A pronunciarle è stato Craig Venter, il luminare che per primo ricostruì il genoma umano. La rivoluzione è reale e si tocca con mano. In laboratorio è stata creata la vita. Howl dice "creata", e non "ricreata". Non si tratta di modelli d'analisi, né di quei plastici cervellotici di gomma che mostrano come è fatta una cellula. Qui la cellula la si fa, anzi, la si è fatta. Naturalmente siamo solo all'inizio. Per ora con la cellula artificiale possiamo "solo" ripulire l'atmosfera dal biossido di carbonio, realizzare batteri utili per produrre combustibile, creare vaccini. Non è proprio poco.

Ma il Cartello non si vuole di certo fermare sui tecnicismi scientifici. Tra qualche giorno troveremo on-line tutto quello che ci serve per capire i dettagli della faccenda, che di certo sarà spiegata da persone più competenti. Howl di conseguenza provvederà a fornirvi i link secondo lui più intelligenti. Per ora vorrebbe solo condividere con voi lo stupore, la sensazione che si ha di fronte ad un fatto epocale. Avrete già sentito le fragorose parole: "ma l'uomo vuole farsi Dio?". Ovviamente fino ad ora non eravamo mai riusciti a crearla, la vita. Abbiamo clonato cellule, questo si. Ma adesso le cose sono diverse e le questioni etico-filosofiche che ne derivano sono dirompenti. Pensate solo alle gravosi questioni che sono sorte attorno all'eutanasia. L'animo umano si è trovato di fronte alla scelta se porre o no fine alla vita di un individuo dalle funzioni vitali compromesse. Si è parlato di proposte in merito come il testamento biologico. Ecco, pensate a quanto siano immani tali questioni, e subito dopo realizzate che portata ha la creazione della vita stessa.

Howl, per ora, un po' come voi suppone, non sa né leggere né scrivere. Di certo siamo lontanissimi dal creare individui antropomorfi. Philip K. Dick, come altri scrittori, aveva già posto il problema. E con lui biologi e scienziati di ogni sorta. Come sarà il mondo quando gli uomini creeranno replicanti umani del tutto simili a loro? Pensateci un attimo, e poi un altro attimo ancora. Aiutate perlomeno Howl a pensare all'approccio che avrà quando ne incontrerà uno. La mente è offuscata da milleuno questioni.

giovedì 20 maggio 2010

La Gioconda sotto il letto

"Ma lei chi è?"
"Sono Vincenzo Peruggia!"
"Con due G?"
"Esattamente!"
"E cosa ci fa con la Gioconda sotto il cappotto?"
"Niente, l'ho rubata per patriottismo."

Quel buon diavolo di Vincenzo la sapeva lunga, quando nel 1911 deflorò le gentili barriere di sicurezza del Louvre. Chissà com'erano fatte, sempre che ce ne fossero. Chissà se ci pensò almeno una volta e mezzo. Prese il preziosissimo gingillo e se lo portò a casa, a Firenze. Erano gli anni della bella epoca, dell'arte che si faceva industriale, dei venti che iniziavano a puzzar di guerra ventura. Poco dopo Monnalisa fu ritrovata sotto il letto dell'imbianchino con due G (Howl si augura che l'assenza di virgole non comporti ambiguità), e conservava ancora il suo sorriso, ma chissà se l'esperienza le fosse piaciuta...

Ahinoi, la storia ci insegna che i ladri d'arte non sono tutti sprovveduti come Vincenzo Peruggia. Stanotte hanno rubato cinque quadri dal Museo d'Arte moderna di Parigi. E che quadri, signori! Un Picasso, un Matisse, un Braque, un Leger, un Modigliani. Di quest'ultimo è sparito il celebratissimo "Donna con ventaglio", lo conoscerete sicuramente. Un colpo al cuore, un altro al portafogli. Si stima che il valore complessivo della bella refurtiva si raggiri sui 500 milioni di euro.

La dinamica del fatto la sapete? E' semplicemente pazzesca. Un uomo è entrato dalla finestra; indisturbato s'è fatto una passeggiata senza pagare nemmeno il biglietto, durante la quale ha individuato con cura le opere da ritirare. Ha rotto il vetro d'isolamento, che, udite udite!, non era nemmeno collegato al sistema d'allarme. Con un buon taglierino e con cura certosina ha reciso le tele dalle cornici, per poi metterle in un semplice borsone. Le telecamere hanno ripreso il poco lieto evento, ma il brigante aveva il passamontagna. Naturalmente i videotapes sono stati visionati solo stamattina. Un po' troppo tardi.

Howl ragiona semplice e si chiede: ma come diavolo si fa a custodire mezzo miliardo di euro senza allarmi? Qualunque posto contenga valori così lauti viene attaccato, figuriamoci cosa succede senza protezioni! Perdonate la banalità di queste espressioni.

Pierre Cornette de Saint-Cyr, responsabile del museo, ha definito "stupido ed inutile" il fattaccio, dacché tali tele non possono essere rivendute. Howl rischia di cadere nella rete delle polemiche interiori. Ma non può non pensare che, utili o sconvenienti che siano, i furti son sempre furti. Se i dipinti non dovessero essere ritrovati, chi ripagherà l'umana gente di tale scempio? Il basso monitoraggio di un patrimonio del genere è inqualificabile.

"Nessuno può pensare di vendere questi quadri, per questo dico che è stupido rubarli", ha precisamente dichiarato Saint-Cyr. Ma ne è così sicuro?

Howl apprendendo la notizia si è subito chiesto, appunto, che fine facessero le opere d'arte rubate. In effetti non si possono trafugare beni di tale valore e rivenderli al mercato di borgata, né esporli all'emporio portuense con sotto scritto

"Modigliani col collo lungo, come nuovo,
vero affare, 250 milioni
".

Niente di nuovo sul fronte occidentale, penserete, ma la tipologia di compratore-tipo di un quadro virtuoso rimane sempre l'acquirente privato. Howl ha fatto qualche breve ricerca per capire tale meccanismo, ma ha avuto risposte semplici. Alcuni ricconi senza scrupoli comprano tali opere per puro godimento personale.

Avere in casa, in una stanza inaccessibile e segreta, un dipinto o un oggetto d'arte di cui il mondo parla, è terribilmente accattivante. L'opera è sublime di suo, figuriamoci con che bramosia la si può osservare da soli, nella propria tana. Che bello ammirarla senza l'aura pesante di quelle facce spaesate che si incontrano al museo. Lontano da quei tipi con gli occhi e la testa rivolti verso l'alto, e la mascella a terra. Brutta immagine. Penetrare un quadro da soli, invece, dovrebbe essere un po' come spiare una donna nuda dal buco della chiave. Il sapere di essere i soli al mondo a poter godere di quelle forme provoca un surplus di eccitazione.

Ricordate che fine fa il tipo de Il cuore rivelatore di Edgar Allan Poe? Howl augura a questi furfantoni la stessa sorte.

Urca, abbiamo ospiti! Sono di sotto e si apprestano a salire. Hanno un'uniforme grigia e un basco verde. Howl si assenta un attimo, voi lo scuserete. Il tempo di trasferire il Dalì dai vicini e torna.

lunedì 17 maggio 2010

Quando i libri vanno a fare in cool

"Che cosa leggi?"
"Questo libro qui!"
"Com'è?"
"E' carta igienica!"
"Ah, pessimo!"
"No, è cool!"

Ogni qualvolta in Italia abbiamo rassegne letterarie e fiere del libro, ci sentiamo dire sempre le stesse cose. Che noi italiani leggiamo poco. E se uno straniero venisse da Howl a rinfacciarglielo? C'è poco da fare, Howl accetterebbe e incasserebbe il colpo. Sembra un pensiero banale, ma quando qualcuno - che sia un amico o un sapiente per contratto -, ci dice che leggiamo poco, ci dispiace. Per alcune persone è così, ed Howl confida sia lo stesso anche per voi. Il sentire che potremmo informarci o dilettarci di più tramite la lettura dovrebbe essere da stimolo. Ma per la maggior parte dei penisolani così non è.

Se è vero che leggiamo poco, cerchiamo almeno di quantificare quel poco. Non è difficile. L'ultimo responso ISTAT è stato chiaro: gli italiani leggono in media solo 3 libri all'anno. Praticamente per leggerne uno impiegano la bellezza di quattro mesi.

Il sospiro che avete emesso lascia intendere che il dato non vi piace. Howl non dissente. Proviamo a ragionare insieme sul perché di questo scarso risultato. I motivi che impediscono una sana fruizione della lettura possono perdersi tra le righe di quel che sarà detto, a meno che Howl non ragioni in modo sintetico.

La cosa più sconvolgente è che tutto potrebbe essere dovuto alla mancanza di curiosità. Secondo Howl, ma soprattutto secondo alcune eminenze della cultura, tutto nasce un po' dall'interesse che si ha verso qualcosa. Se quel qualcosa non interessa, lo si ignora. Non si hanno stimoli nel seguire le vicende del personaggio di quel romanzo, di cui non si apprezza la bontà dello scritto in sé, dunque, perché mai leggerlo?
Un altro motivo della poca lettura, che Howl interpreta più come una scusa, è la mancanza di tempo. Ho tante cose da fare, non posso mettermi a leggere. Di solito per le cose che amiamo uno spazio lo troviamo sempre, anche se è necessario sfidare le leggi della fisica.
Terzo fattore, di cui poco si parla, è la concorrenza che lo scritto cartaceo ha nell'era della televisione e di internet. Bisogna spartire la torta. Notizie e racconti brevi si trovano anche in rete - tra poco si diffonderanno gli e-book - e soprattutto l'italiano rimane pur sempre un animale del tubo catodico. Ai libri e ai giornali, insomma, si preferiscono internet e tv. Sociologia croce mia... Ciò meriterebbe un resoconto a parte, dacché in merito ci sono conclusioni sia positive sia negative.

Ma torniamo al motivo per cui poco sopra avete sospirato. Gli italiani, si diceva, non sono così attratti dall'oggetto libro. In Giappone, per suscitare la curiosità dei lettori, si sono inventati un nuovo formato che non si può non usare almeno una volta al giorno. Un nuovo tascabile? No, un nuovo avvolgibile: la carta igienica!

L'iniziativa è reale ed ha avuto anche successo. Parliamone concedendoci un sorriso. Lo scrittore di thriller Koji Suzuki ha pubblicato il suo nuovo libro su carta igienica. Per sperimentarla, all'inizio è stata messa nei bagni pubblici di Tokyo. Geniale, no? Fare leva sui bisogni "di prima necessità" dell'uomo ha sempre successo. Uno va in bagno e nel bel mezzo della catarsi viene colpito dalle formicolanti... parole, stampate e in bella mostra sul rotolo di carta. La curiosità "stimolata nella stimolazione" è sicuramente virtuosa, ma Howl vi prega di non immedesimarvi troppo...

Il cartellaio non è in grado di farvi sapere in quali punti vendita - o in quali scaffali - il libro igienico è stato collocato. Certo è che l'operazione di marketing è stata molto arguta. Quelli della casa editrice Hayashi Paper lo sapevano bene, e Drop, questo il titolo del libro pubblicato ormai un anno fa, ha avuto buoni risultati di vendita. L'autore, Suzuki, per dovere di cronaca howliana, è quello di Dark Water e Ring, da cui sono stati tratti dei film.

Potremmo anche noi andare in bagno, magari in un futuro non troppo lontano, e trovare l'ultimo best seller a portata di mano. La strategia potrebbe funzionare anche qui. A detta di Howl, però, ciò è applicabile solo ad una letteratura facilmente fruibile. Leggere su un formato del genere, per dire una banalità, è molto scomodo. Se volete fare le cose seriamente non potete prescindere dal buon vecchio olezzante volumino. Il libro igienico, con tutto ciò che ne comporta, più che altro è solo un oggetto, come dire, cool?

***
"Che cosa leggi?"
"Quello che mi consiglierai."

Dipende sempre tutto da noi stessi, da quanto siamo disposti ad incuriosirci, dal modo col quale guardiamo - in questo caso leggiamo - il vecchio e il nuovo. Ad ogni modo Howl vi invita, guarda caso, alla lettura. Cercate quello che vi piace. Evitiamo che i libri vadano a fare in cool. Compriamoli, scambiamoli. Se proprio siamo avari lasciamo che ce li regalino, e vedrete che la cultura non andrà a rotoli.

domenica 16 maggio 2010

Più che CASTA è soprattutto un COSTO

Oggi il Cartello si ferma in Parlamento. E più precisamente sui famigerati costi della politica.
Howl non intende allargare il discorso alle influenze indirette, alle tangenti, ai contributi dai privati ecc. ecc., bensì vuole parlare del costo netto che i parlamentari italiani rappresentano per questo paese.
Si ferma qui poiché è di attualità la proposta di tagliare del 5% lo stipendio dei parlamentari. Eppure nessuno si è preso la briga di spiegare a quanti euro, concretamente, ammonta questa percentuale.

Partiamo da un dato di fatto: i parlamentari italiani sono i più pagati d'Europa. Ognuno prende quasi 150 mila euro l'anno. E' solo una media, perché i deputati prendono un po' meno e i senatori qualcosa in più.
Per fare una comparazione degli stipendi annui percepiti dai parlamentari degli altri paesi europei basta dare un'occhiata a questa lista.

- Olanda  85.000
- Germania  84.000
- Irlanda  82.000
- Grecia  68.000
- Francia  63.000
- Svezia  57.000
- Spagna  35.000
- Polonia  7.500

Ma parliamo dei parlamentari della nostra penisola. Vediamo in che modo arrivano a percepire quasi 300 milioni delle vecchie lire. Nella famigerata somma sono compresi:
- Una diaria mensile di 4.000 euro e spiccioli per il soggiorno a Roma. Questa diaria viene ridotta di 205 euro per ogni assenza alle sedute del parlamento che prevedono una votazione. Considerate che è sufficiente prendere parte almeno al 30% delle votazini di quella giornata, per essere considerati presenti. Pensate, potreste andare a lavorare, timbrare il cartellino, farvi il 30% della giornata lavorativa e prendere comunque l'intero stipendio. Fantastico!
- Un rimborso mensile di 4.100 euro, erogato, forfettariamente e tramite i loro gruppi parlamentari, per le spese riguardanti il rapporto tra eletto ed elettori. In pratica lo Stato dà soldi a chi è eletto, per fare in modo che venga rieletto... In teoria un parlamentare dovrebbe essere rappresentante di tutto il popolo e non solo di chi lo ha eletto.
- 1.000 euro e spicci al mese per le spese di trasferimento dalla propria residenza al più vicino aeroporto (purché disti almeno 100 km), e altri 3.100 euro annui per le eventuali trasferte estere.
- 3.000 euro e spicci annui per le spese telefoniche.

Oltre a questo "stipendiuccio", ogni parlamentare ha i seguenti privilegi:
- Assegno di fine mandato. Ognuno versa in un fondo il 6,7% dell'indennità lorda. Al termine del mandato il deputato riceve l'80% dell’importo mensile lordo dell’indennità, per ogni anno di mandato effettivo.
- Assegno vitalizio. Si segue un sistema simile a quello applicato per calcolare l'assegno di fine mandato, ma viene accantonata una somma pari all'8,6% dell'indennità lorda. Il parlamentare riceve l'assegno allorché superi il 60° anno di età e non sia rieletto in Parlamento o al Parlamento Europeo. L'importo dell'assegno varia dal 25 all'80% dell'indennità parlamentare. Da notare che il vitalizio non è una pensione, pertanto è cumulabile con altre pensioni e forme di previdenza privata.
- Tessera che garantisce l'accesso gratuito a cinema, autobus, palestra, piscina, metropolitana, ferrovie e teatro. Inoltre a ogni deputato è garantita la famigerata autoblu con autista.

Howl si scusa di tutti questi numeri, ma è sicuro che il vostro dissenso dipenda più dalla loro grandezza, che dalla loro enunciazione. Ma vediamo di tirare le somme.

Il nostro caro Parlamento italiano è composto da 945 membri tra senatori e deputati. Considerando solo l'indennità (media) lorda annua spettante a ogni parlamentare, ed escludendo i privilegi sopra citati, l'Italia spende complessivamente 141.750.000 euro per loro. (150.000 euro x 945).
Bella sommetta!

Il taglio del 5% degli stipendi, invece, verrebbe calcolato al netto dell'indennità mensile, senza considerare le varie integrazioni per spostamenti, telefonate ecc.
Per ogni parlamentare l'indennità netta media è di 5.400 euro al mese, che si traducono in 64.800 euro l'anno.
Ne consegue che ogni anno per le indennità nette dei parlamentari vengono spesi 61.236.000 euro.

E' da questi 61.236.000 euro che va calcolata la riduzione del 5% proposta dal governo, la quale ammonterebbe a 3.061.800 euro (per comodità Howl ha calcolato questa percentuale sulla somma totale delle indennità).

Tagliando gli stipendi dei parlamentari del 5% si risparmierebbero 3 milioni di euro su 141. Howl pensa che quei 3 milioni non dovrebbero essere la somma da decurtare ai nostri "poveri" parlamentari, ma piuttosto la somma totale con la quale stipendiarli. Insomma, 3.240 euro annui è un gruzzolo più che sufficiente per ogni nostro "rappresentante". Si tenga presente che ogni deputato non solo conserva il suo impiego, ma è anche eleggibile ad altre cariche istituzionali e non ha vincoli sul numero di volte che può essere eletto in Parlamento.

Come ben dice Beppe Grillo, e non solo lui, i parlamentari sono nostri dipendenti! Nessun dipendente prende più soldi del suo datore di lavoro!

sabato 15 maggio 2010

Tra privacy e bavaglio

In questi giorni è in discussione in Parlamento un controverso progetto di legge riguardante l'utilizzo, l'autorizzazione e la pubblicazione delle intercettazioni telefoniche ed ambientali.
Il disegno di legge è stato già approvato in Senato e sta per essere discusso alla Camera.

Howl oggi pianta il suo cartello qui perché ritiene che poca informazione si stia facendo intorno a questo provvedimento che, di fatto, mette il bavaglio all'informazione e dà un considerevole aiuto a chi delinque.
Ma procediamo con ordine... Di cosa tratta questa legge?

Le intercettazioni, ad oggi, sono regolamentate dall'art. 266 e seguenti del codice di procedura penale, i quali stabiliscono che l'intercettazione di conversazioni o comunicazioni telefoniche sono possibili solo per alcuni reati quali: delitti non colposi per i quali è prevista la pena dell’ergastolo o della reclusione superiore nel massimo a cinque anni, delitti concernenti contrabbando, droga, armi, esplosivi ecc.
Essendo uno strumento di indagine che limita fortemente alcune libertà sancite in Costituzione, la procedura di autorizzazione delle intercettazioni è piuttosto articolata, ma scuserete Howl se non ve la espone in maniera dettagliata poiché ognuno di voi, seguaci del Cartello, può informarsi tramite la rete. Howl vi suggerisce, per iniziare, il link di wikipedia:

http://it.wikipedia.org/wiki/Intercettazione

Ciò che invece preme ad Howl è il chiarire gli aspetti riguardanti i mezzi di informazione.
Ad oggi, la pubblicazione delle intercettazioni poste sotto segreto non è consentita. Questo in teoria, poiché molte volte questa norma è stata ignorata. Tuttavia le intercettazioni non secretate possono essere diffuse a mezzo stampa. Sta poi alla deontologia, e si badi bene, non alla sola moralità del giornalista, scegliere quali informazioni pubblicare al fine di riportare la notizia. Purtroppo in Italia vi sono stati casi eclatanti in cui sono state pubblicate intercettazioni contenenti informazioni che non riguardavano reati, ma bensì comportamenti certamente riprovevoli, ma non illegali.
Ciò è evidentemente sbagliato sia dal punto di vista morale che professionale.

Tuttavia i benefici apportati dalle intercettazioni alle indagini delle forze dell'ordine sono assolutamente preminenti su questi casi di violazione della privacy. Si pensi ai traffici di droga stroncati intercettando il "corriere" e lo spacciatore o ai latitanti di mafia individuati partendo dalle loro comunicazioni con i famigliari.
Eppure il progetto di legge in esame in questi giorni in Parlamento stroncherebbe del tutto anche i benefici alle indagini. Seguite Howl mentre vi illustra questa diavoleria:

- Il testo prevede sempre l'utilizzo delle intercettazioni a una cerchia ristretta di reati come già accade adesso, e questa è cosa saggia.
- Prevede, però, che vi sia "presenza di evidenti indizi di colpevolezza" (e non di reato); ciò significa che se un pentito ti dice "Tizio fa il trafficante..." devi prima avere le prove che Tizio sia un trafficante e poi lo puoi intercettare. E' un concetto contorto... Se ho già le prove della colpevolezza cosa lo intercetto a fare?
- Le intercettazioni potranno durare al massimo 60 giorni, esauriti i quali non si potranno fare ulteriori intercettazioni su quel reato. Capite bene che è assurdo, poiché, se l'inquirente viene a conoscenza di un delitto il 60° giorno di intercettazione, non potrà più intercettare il sospettato.
- Le intercettazioni ambientali saranno possibili solo nei luoghi in cui si abbia fondato motivo di ritenere che si compierà il reato. Cioè, se si sta indagando su un traffico di droga e si vuol scoprire dove arriverà il carico di stupefacenti con un'intercettazione ambientale, tale intercettazione potrà essere effettuata solo nel luogo esatto in cui arriveranno i narcotici. E' contorto anche da spiegare...

Ci sono poi tutta un'altra serie di revisioni tecniche volte a rendere difficile anche solo la richiesta di effettuare delle intercettazioni.
Howl lascia a voi lettori le conclusioni su quanto detto sopra e si scusa per la faziosità dei commenti.

Oltre ai vincoli tecnici però, questa normativa abbatterebbe una larga parte del diritto all'informazione. Infatti si specifica che è fatto divieto agli editori di pubblicare non solo le intercettazioni coperte da segreto, ma anche quelle non secretate! Non si potranno pubblicare, né riportare stralci o parafrasare passaggi di intercettazioni; ma soprattutto non si potranno riportare informazioni riguardanti l'avvio di indagini (non procedimenti giudiziari, indagini) a carico di nessuno. Se questa legge fosse in vigore già oggi, non si saprebbe nulla del "caso Scajola, né della famigerata lista Anemone ecc. ecc. Gli editori dei giornali che violeranno il divieto di pubblicazione saranno puniti con multe fino a 465mila euro e per i giornalisti che violino la norma è previsto l'arresto fino a 30 giorni o l'ammenda fino a 5mila euro o fino a 10mila se si tratta di intercettazioni.


Howl spera di essere stato chiaro nell'esporre quanto previsto da questo progetto di legge e spera che siate rimasti sconvolti come lo è rimasto Howl.
Per quanti siano contro questo decreto Howl consiglia il link www.nobavaglio.it
Per quanti siano a favore di questo decreto, Howl non è riuscito a trovare un sito che sostenga il progetto di legge, ma invito quanti siano favorevoli a trovare un sito pro decreto e a contattare Howl di modo che possa inserire in questo articolo il link e rendere equo lo scambio di opinioni. Grazie.

venerdì 14 maggio 2010

The Rainmaker - La danza della pioggia

Che bel suono che fa la pioggia. Quando non fa troppo forte però. Scongiuriamo i monsoni, sempre. Un gran bel sonoro, e non c'è rappresentazione onomatopeica che tenga. Quasi quasi Howl chiama una pioggerìa per ordinare una porzione di nuvola. Fantascienza o follia howliana? Fate voi, ma sappiate che queste stralunate parole hanno un fondo di verità!

Un giorno saremo in grado di far piovere a nostro piacimento?
La risposta è si, potremmo. Ma senza danza della pioggia.

Il controllo sul tempo atmosferico è un sogno dell'uomo, da tempo immemore. Negli anni '20 alcuni scienziati hanno messo a punto la tecnica dell'inseminazione artificiale delle nuvole; il fatto suona "nuovo" anche oggi. La tecnica era questa. Tramite lo ioduro d'argento, cosparso in punti precisi, nel cielo si stimolava la formazione di nuclei di condensazione che avrebbero portato pioggia o neve. Gli esperimenti sono continuati specie durante la Guerra Fredda, quando le due superpotenze americana e sovietica facevano a chi controllasse meglio il tempo, per scopi militari. I risultati non sempre sono stati all'altezza della situazione. Meglio così forse. Ultimamente, invece, la stessa tecnica è stata usata a Pechino per far piovere prima della cerimonia d'apertura dei giochi olimpici.

Recentemente, alcuni bricconi dell'Università di Ginevra, però, hanno fatto di più. Sono riusciti nell'impresa di creare la pioggia. Tramite il laser. Vediamo com'è andata.

In un laboratorio, dopo avere ottenuto un livello di umidità prossimo alla saturazione, gli scienziati hanno bombardato le particelle di gas ottenute, con un potente laser, in modo da eccitarle. Praticamente si sono formati piccoli nuclei di condensazione e di conseguenza minute gocce d'acqua. Spettacolare, no? E se avessero provato a ripetere l'esperimento all'aperto, usando il laser contro le nuvole? Howl è sicuro di essere anticipato. Perché voi già immaginate che ciò è stato fatto.

Hanno bombardato il cielo sopra Berlino. Che non si creassero ambiguità storico-romanzesche, Howl intende dire solo che gli scienziati hanno usato il laser sopra la capitale tedesca, nulla più! Il risultato è stato appena percettibile, ma ugualmente significativo. Si sono formate particelle d'acqua invisibili all'occhio umano e la condizione della formazione nuvolosa è cambiata. Spettacolare. Ciò significa, spiegano gli scienziati, che un giorno potremmo essere in grado, bombardando una nuvola per chilometri, di innescare la pioggia!

Howl nel suo piccolissimo ha qualche perplessistà, dato che se piove la connessione a internet se la scorda. Ma si augura, per allora, di avere altri problemi francamente.

La creazione della pioggia non è la sola cosa che ultimamente hanno ottenuto con il laser. I campi di applicazione sono veramente tanti. Per esempio degli archeologi l'hanno utilizzato per fare la mappatura di una città Maya. Sorvolando l'area con un aereo, tramite la lettura col laser del suolo sottostante, hanno ottenuto con grande efficacia una mappa completa del sito. La cosa suona abbastanza incredibile, se si considera che il tutto è stato fatto in 4 giorni. Eccezionale se si pensa al fatto che in 25 anni nessuno fosse mai riuscito ad avere la mappatura del territorio, a causa della vegetazione che copre molte di quelle zone.

Per chi volesse saperne di più: www.corriere.it

Ci pensate quali effetti potrebbero esserci se l'uomo un giorno controllerà il meteo? Howl è caduto nel vortice. Sarebbe una rivoluzione per tutti. Pensate a quanto siano connessi inquinamento e condizioni atmosferiche. L'agricoltura sta cambiando già di suo, figuratevi che vantaggi o svantaggi avrebbe con un tempo controllato da qualcuno. E questo qualcuno, gli interessi di chi farà? Una nuvola d'acqua sarebbe salvezza per certi, dannazione per altri. Sarebbe un mondo distopico in cui governi e multinazionali hanno in mano il timone del tempo? Meditate.

Nel frattempo Howl nella sua mente si finge una nuova professione. Il piovitore. O Rainmaker, se amate la tipica atmosfera anglosassone.