Suvvia, fate un salto nel passato. Howl si augura che sia per voi un tempo non troppo lontano. Ricordate i giocattoli che avevate da piccoli? Videogiochi, modellini di robot, bambole, macchinucce e così via. Belli, no? Sicuramente ne ricorderete anche colori ed odori. Sono evocazioni che per forza di cose si stampano nella mente di ognuno. I giocattoli di oggi sono fatti di materiali forse non troppo dissimili da quelli di un tempo. Howl non parla dell'800, quindi pensa che abbiate avuto a che fare comunque con giocattoli di plastica. Ma l'uomo che ruggì dal futuro dice ad Howl che i giocattoli venturi saranno fatti di materiali diversi. Howl è certo che ciò non vi stupisce. Bene, vediamo di cosa si tratta.
In questi giorni il Cartello si è piazzato sul tema energie rinnovabili. Come sapete, anche alcuni materiali sono rinnovabili.
I materiali biodegradabili sono un calcio di rigore contro l'inquinamento, ne sentiremo sempre più parlare per fortuna. Altri materiali sono riciclabili - che non è proprio la stessa cosa -, ed Howl oggi vi vuole parlare di un esempio particolare.
Un anno fa è stato messo a punto un materiale inedito nella storia della chimica: l'Arboform. Si tratta di un'alternativa "verde" alla plastica, essendo completamente biodegradabile.
I tedeschi Jürgen Pfitzer e Helmut Nägele, dell’istituto Fraunhofer per la tecnologia chimica, con questa meravigliosa soluzione hanno vinto il premio Inventore europeo 2010, nella sezione "ricerca".
Ma che cos'è, e di che cosa è fatto l'Arboform? Spendiamo due parole. L'Arbofom si ottiene dalla lignina, un gruppo di composti chimici che si trovano proprio nella parete cellulare del legno. Insomma, si tratta di vero e proprio legno liquido, che una volta estratto, tramite un processo di solidificazione diventa "simile" alla plastica. Ma si parla pur sempre di legno: liberarsene non comporta nessuna preoccupazione, visto che si decomporrà in modo del tutto naturale.
La produzione di questa sostanza biodegradabile ridurrà in futuro la nostra dipendenza dal petrolio, dal quale si ottiene la vecchia plastica che conosciamo e che potremmo non più usare.
E' ottenibile anche riciclando dalla carta, dato non trascurabile. Il campo di applicazione di questo materiale esiste già. Molti interni e cruscotti di macchine sono fatti di Arboform, e proprio in questo momento alcuni giocattoli iniziano ad essere costruiti in tal modo. Con l'Arboform, inoltre, si possono costruire i gusci di telefonini, computer e televisori, insomma tutto quello che siete abituati a immaginare di plastica.
Howl dimenticava un fatto importante: per fare tutto questo non è necessario abbattere neppure un albero. I seguenti link per chi volesse saperne di più:
futuroXtutti
www.genitronsviluppo.com
www.ecoblog.it
Howl vi invita di nuovo a rammentare i vostri amati giocattoli, in modo tale che potrete spiegare ai vostri figli che quelli di una volta avevano un sapore diverso. Howl, inoltre, esprime tutta la sua solidarietà alle future Barbie che saranno rinchiuse in barattoli d'acqua.
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Bellissima l'iniziativa di Jürgen Pfitzer e Helmut Nägele...sarebbe bello rendere biodegradabili anche i giocattoli soprattutto perchè i bambini ne vogliono sempre di nuovi!!!:)))
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