domenica 2 maggio 2010

L'assenza della seconda domanda

Essendo un blog che vorrebbe anche aprire un po' la mente del lettore, il Cartello si occuperà di tanto in tanto dei problemi che affliggono il nostro Bel Paese. Oggi discutiamo di una delle vere piaghe sociali che sconvolgono l'Italia: i TG.
Sono infatti i telegiornali italiani (ma l'informazione in generale) una delle peggiori catastrofi mai augurabili ad un paese sviluppato. Ormai tutte le edizioni di qualsiasi TG vedono sempre più spopolare la presenza di servizi/idiozia su questioni talmente ridicole che anche Paolo Limiti si scandalizzarebbe. Non solo le informazioni sono totalmente inutili (basti pensare al servizio del TG1 su come si salutano i giovani al giorno d'oggi o il classico servizio "vediamodueculi" di Studio Aperto) ma anche la forma con cui vengono trasmesse tali "informazioni" è ridicola. Prendiamo ad esempio il classico servizio sul cane abbandonato in autostrada e poi malmenato dai ragazzini fatti di speed che filmavano il fatto per metterlo su youtube e comprarsi le ricariche con le loro foto hard vendute ai preti pedofili. Ebbene tale servizio è immancabilmente accompagnato dalla musichetta di sottofondo (preferibilmente pianoforte malinconico), condito con immagini di repertorio o peggio ancora prese dal web e con il commento (il COMMENTO! Non la cronaca. I giornalisti dovrebbero raccontare i fatti, non commentarli!) dell'inviato che immancabilmetne conclude il tutto con una frase strappalacrime.
Questo è il classico servizio dell'informazione televisiva italiana. Ora pensate ad un TG di livello internazionale; pensate alla CNN per esempio: avete mai visto un servizio con la musica di sottofondo? Avete mai visto un giornalista andare ad intervistare una donna a cui hanno appena ucciso il figlio? Difficile...

Tutti si accorgono di tali lacune e sfaceli ma nessuno ci fa più caso. Tanto è vero che nessuno dà più credito alle informazioni date alla TV. Vi sembra normale tutto ciò? Possiamo davvero affermare di essere il paese col più grande patrimonio culturale del mondo?

4 commenti:

  1. Beh i servizi "vediamodueculi" di Studio Aperto sono interessanti! ahuauhahuahua
    Inboccaallupo giovani!

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  2. Studio aperto non è un telegiornale, ma un'accozzaglia di lanci d'agenzia più qualche servizio d'inchiesta sui bikini, le abbronzature e i topless di quest'estate, un gossip dalla famiglia reale (pensavate all'Inghilterra? No mi riferivo a Corona e a Belen). Un'altra domanda da porsi è: esiste il giornalismo libero, indipendente? Difficile crederlo se anche in una piccola redazione locale ti chiedono, per poter scrivere, di fare un pezzo secondo i dettami del direttore oppure di non suscitare il clamore dei vari gruppi di interesse per non far cadere gli sponsor e gli investimenti (pochi). I giornali, come le tv, per esistere hanno bisogno dei soldi dell'editore che potrebbe bloccare certi pezzi oppure vincolarli al proprio punto di vista. Esiste, però, anche un giornalismo dalla schiena dritta, soprattutto occorre coltivarlo.
    Non so se tutti si accorgono dello sfacelo delle informazioni: orde di persone esclamano ancora "ma l'ha detto la televisione" e poi il credito alle informazioni (quelle che come tali vengono date) forse si dà visto che si continua a votare certa gente. Di solito non amo fare paragoni di superiorità o inferiorità, ma credo che l'Italia abbia un gran patrimonio culturale. Peccato che lo faccia seccare. Comunque su con la vita :-D

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  3. Parole sante Alex, grazie del post. Si potrebbe pensare che un giornalismo più sereno e indipendente possa esistere nelle redazioni piccolissime, ma anche lì, come dici tu, bisogna tenere conto delle prospettive di chi le gestisce.

    Poco fa Howl pranzava davanti la televisione (vi chiederete, "ma non aveva di meglio da fare?"), sintonizzata su Italia 1. Arriva un servizio sul disastro petrolifero negli USA, si parla di una tartaruga morta. Va bene. Aggiornamento della situazione logistica e ambientale: assente. Va meno bene. Subito dopo la perla: un servizio sull'eventuale, e dico "eventuale", tradimento di Obama nei confronti di Michelle.
    E' probabile che Howl conservi ancora una buona cognizione di tempo, e vi assicura che il frangente dedicato a quel chiacchiericcio da bar è stato più che doppio rispetto al servizio sulla tartaruga morta di petrolio.
    Immaginate questo. Una Tv straniera dedica 30 secondi al disastro del Lambro, e subito dopo il doppio del tempo ad una malefatta del nostro Presidente del Consiglio... Oddio, forse sono due cose entrambe indegne... Eemh, Howl si rende conto che l'esempio, come dire, non calza, dato che trova difficoltà nello stabilire gerarchie...

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  4. Secondo me, il punto è cambiare il ruolo che la televisione svolge nel nostro tempo libero. Se ne fa un uso spropositato, ci ipnotizza e delle volte si fa zapping finchè non si dimentica cosa volevamo fare prima di accendela. Ci mette comodi, fornendoci anche quel piccolo strumento di potere che si chiama telecomando, pensi di avere la trasmissione in pugno, che sei tu a decidere cosa vedere e invece nooooo!!! La "TIVI" inoltre non comporta tanti "sacrifici" e per sacrifici intendo alzare il culo e andarsi ad informare da soli. Perchè si sa che l'informazione passa dai conticorrenti dei magnati della televisione: "oggi voglio che si parli 15minuti sul cane abbandonato piuttosto di farvi sapere che sto cambiando la costituzione italiana". Bhè, insomma, un quadro drammatico si sta delineando sotto i nostri occhi, per questo chiedo uno sfrorzo dai nostri culi: alziamoci dalle poltrone incantatrici della domenica sportiva e informiamoci, esistono milioni di modi per farlo e dobbiamo farlo prima che la TIVI diventi un virus che infetti il cervello al punto di arrivare in una società come quella descritta da Orwell. Allora informare, sapere,esprimere, divulgare e condividere diventano fondamentali! Che sia via internet.. citizen journalism, giornali cartacei o come più preferite, ma spegnete la TIVI ve ne prego... facciamo in modo di continuare ad apprezzarla semplicemente come forma di intrattenimento culinario: 14:30 e 20:30 l'appuntamento con I Simpson ci salverà da tutte le puttanate mediatiche!

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