sabato 22 maggio 2010

Il grande rubinetto delle meraviglie

L'energia, si sa, è una delle principali preoccupazioni della razza umana. Per produrre energia si alterano i corsi dei fiumi, si abbattono foreste, si estraggono combustibili dal cuore della terra.
Il fabbisogno di energia è costantemente in crescita e senza le adeguate tecnologie, il nostro pianeta e i suoi ecosistemi rischiano grosso a causa della sete energetica dell'uomo.


Ma se esistesse un modo per ottenere energia elettrica senza aggredire il paesaggio? Ancora: se esistesse una fonte di energia la cui unica scoria è l'acqua salata? E se quest'acqua di scarto fosse si salata, ma destinata comunque a diventarlo e arrivasse al mare più pulita di prima?
Ebbene tutto ciò sembra davvero nelle possibiltà delle centrali a osmosi.

Lasciate che Howl vi spieghi. Innanzitutto cos'è l'osmosi?

L'osmosi è quel processo che avviene tra due soluzioni separate da una membrana semipermeabile, per il quale la soluzione meno concentrata tende a ridurre la differenza di concentrazione con la soluzione maggiormente concentrata.
In pratica se si mettono in una vasca le medesime quantità di acqua dolce e acqua salata e le si separa con una membrana semipermeabile, l'osmosi farà si che l'acqua dolce attrraversi la membrana e vada a diluire l'acqua salata.
Durante questo spostamento, il flusso di liquido genera una certa pressione, che nel caso di acqua dolce e acqua salata può oscillare tra i 12 e i 30 bar di pressione, cioè 11/28 volte la pressione atmosferica al livello del mare! Mica male!


E' proprio questo il funzionamento di una centrale elettrica a osmosi: si "aspira" acqua dolce dalla foce di un fiume, la si filtra e la si mette a contatto, attraverso la solita membrana semipermeabile, con l'acqua di mare. Il flusso osmotico creato dal contatto delle due tipologie di liquido, andrà ad alimentare delle turbine le quali genereranno elettricità.
Il risultato sarà energia elettrica e acqua salata.
E' da notare che la collocazione degli impianti alla foce dei fiumi fa sì che l'acqua dolce non vada sprecata in quanto era comunque destinata a raggiungere il mare e diventare salata.


Voi, o assennati lettori, direte: "Si! E' fantascienza! Vedremo questa meraviglia tra 30 anni!"... Ed è qui che vi sbagliate. In quel meraviglioso paese chiamato Norvegia, è già stato costruito il primo prototipo di centrale a osmosi.
Allo stato attuale della tecnologia, l'impianto produce solo 4 kilowatt (sufficienti per alimentare 2 case medie) e si stima che con le membrane oggi a disposizione si possano produrre circa 3 kilowatt per ogni metro quadro. Pochini se si considera che una centrale elettrica media produce circa 1 gigawatt di elettricità.
Tuttavia gli scienziati (e gli investitori) sono molto fiduciosi: la materia prima è abbondante, i costi di mantenimento sono bassi e l'impatto ambientale non solo è bassissimo, ma anzi potrebbe aiutare a ripulire l'acqua dei molti fiumi/cloaca che sfociano in mare.
Si stima che circa il 50% del fabbisogno di energia dell'Europa possa essere coperto da queste nuove, entusiasmanti tecnologie.

Howl, sognatore per natura, già vede in questo tipo di centrali uno di quei famosi grandi rubinetti da integrare con i mille zampilli, a cui si dovrebbe attingere per spegnere la sete di energia della nostra civiltà.

1 commento: