giovedì 6 maggio 2010

Non si butta via niente!

Premessa 1: scopo di questo post non è quello di raccontarvi l'intera storia, ma solo di mettervi la pulce nell'orecchio.
Premessa 2: questo post Howl si permette di catalogarlo sotto l'etichetta "l'uomo che ruggì dal futuro" perché secondo Howl è una di quelle idee talmente "avanti" che può essere assimilabile a una scoperta scientifica.

La nostra è una società consumistica. Nessuno può contraddire questa semplice affermazione.
I supermercati sono progettati, concepiti al fine di invogliare l'acquirente a comprare quanti più articoli possibile e a tal fine si utilizzano tutta una serie di escamotage che il cliente percepisce più o meno a livello consapevole. Ad esempio i generi di prima necessità non sono mai messi vicino all'ingresso: il cliente è così costretto a girare per i reparti in cerca degli articoli "necessari" passando davanti a una miriade di robbba che lui magari non aveva intenzione di comprare ma visto che c'è...
Lo stesso discorso vale per l'altezza a cui sono disposti i prodotti: quelli più facilmente smerciabili difficilmente sono ad altezza d'occhio, così il cliente è costretto a cercare anche tra gli scaffali.
Oltre a ciò si tenga conto che nei supermercati ciò che non è in condizioni perfette viene scartato: una scatola con un'ammaccatura non è più vendibile quindi finisce nella spazzatura. Stesso dicasi per frutta, verdura e per qualsiasi altro alimento.
Idem se un alimento sta per scadere (in genere entro un paio di settimane): l'alimento è ancora buono ma lo si getta via perchè nessuno lo comprerebbe.

Seguendo questa logica solo in Italia si gettano migliaia di tonnellate di alimenti ancora perfettamente commestibili.
Ma c'è chi è riuscito a intravedere una soluzione a questo problema trasformandolo in una risorsa per le persone che hanno bisogno di aiuto.
La facoltà di Agraria di Bologna qualche anno fa ha dato vita al progetto Last Minute Market, un'iniziativa che si occupa di organizzare il  recupero e la redisctribuzione a enti assistenziali e di carità di cibo, medicinali e libri che altrimenti sarebbero destinati alla discarica.
Come? Beh per i dettagli tecnici Howl vi rimanda direttamente al sito dell'iniziativa:

http://www.lastminutemarket.org

Howl si augura solo di aver suscitato il vosto interesse nei riguardi di un'impresa così lodevole e spera che questa possa avere un futuro luminoso e una crescita assicurata

2 commenti:

  1. è un'iniziativa a dir poco lodevole!!! e sicuramente contro-corrente! sapete qual è altrimenti la tendenza in fatto di "riciclo" di alimenti che stiano li li per scadere??? "ristò" e simili!!! e già, quegli stessi alimenti che non acquisteremmo mai in un alimentare, ci vengono riproposti sottoforma di sfiziosi manicaretti nei vari self-service!

    RispondiElimina
  2. Sicuramente un'operazione virtuosa, mi chiedo come mai i politici non pensano a queste cose. Intendono favorire l'economia? Vogliono mantenere alta la produzione di beni alimentari? Va bene, ma ai mieno abbienti chi pensa?

    RispondiElimina