domenica 16 maggio 2010

Più che CASTA è soprattutto un COSTO

Oggi il Cartello si ferma in Parlamento. E più precisamente sui famigerati costi della politica.
Howl non intende allargare il discorso alle influenze indirette, alle tangenti, ai contributi dai privati ecc. ecc., bensì vuole parlare del costo netto che i parlamentari italiani rappresentano per questo paese.
Si ferma qui poiché è di attualità la proposta di tagliare del 5% lo stipendio dei parlamentari. Eppure nessuno si è preso la briga di spiegare a quanti euro, concretamente, ammonta questa percentuale.

Partiamo da un dato di fatto: i parlamentari italiani sono i più pagati d'Europa. Ognuno prende quasi 150 mila euro l'anno. E' solo una media, perché i deputati prendono un po' meno e i senatori qualcosa in più.
Per fare una comparazione degli stipendi annui percepiti dai parlamentari degli altri paesi europei basta dare un'occhiata a questa lista.

- Olanda  85.000
- Germania  84.000
- Irlanda  82.000
- Grecia  68.000
- Francia  63.000
- Svezia  57.000
- Spagna  35.000
- Polonia  7.500

Ma parliamo dei parlamentari della nostra penisola. Vediamo in che modo arrivano a percepire quasi 300 milioni delle vecchie lire. Nella famigerata somma sono compresi:
- Una diaria mensile di 4.000 euro e spiccioli per il soggiorno a Roma. Questa diaria viene ridotta di 205 euro per ogni assenza alle sedute del parlamento che prevedono una votazione. Considerate che è sufficiente prendere parte almeno al 30% delle votazini di quella giornata, per essere considerati presenti. Pensate, potreste andare a lavorare, timbrare il cartellino, farvi il 30% della giornata lavorativa e prendere comunque l'intero stipendio. Fantastico!
- Un rimborso mensile di 4.100 euro, erogato, forfettariamente e tramite i loro gruppi parlamentari, per le spese riguardanti il rapporto tra eletto ed elettori. In pratica lo Stato dà soldi a chi è eletto, per fare in modo che venga rieletto... In teoria un parlamentare dovrebbe essere rappresentante di tutto il popolo e non solo di chi lo ha eletto.
- 1.000 euro e spicci al mese per le spese di trasferimento dalla propria residenza al più vicino aeroporto (purché disti almeno 100 km), e altri 3.100 euro annui per le eventuali trasferte estere.
- 3.000 euro e spicci annui per le spese telefoniche.

Oltre a questo "stipendiuccio", ogni parlamentare ha i seguenti privilegi:
- Assegno di fine mandato. Ognuno versa in un fondo il 6,7% dell'indennità lorda. Al termine del mandato il deputato riceve l'80% dell’importo mensile lordo dell’indennità, per ogni anno di mandato effettivo.
- Assegno vitalizio. Si segue un sistema simile a quello applicato per calcolare l'assegno di fine mandato, ma viene accantonata una somma pari all'8,6% dell'indennità lorda. Il parlamentare riceve l'assegno allorché superi il 60° anno di età e non sia rieletto in Parlamento o al Parlamento Europeo. L'importo dell'assegno varia dal 25 all'80% dell'indennità parlamentare. Da notare che il vitalizio non è una pensione, pertanto è cumulabile con altre pensioni e forme di previdenza privata.
- Tessera che garantisce l'accesso gratuito a cinema, autobus, palestra, piscina, metropolitana, ferrovie e teatro. Inoltre a ogni deputato è garantita la famigerata autoblu con autista.

Howl si scusa di tutti questi numeri, ma è sicuro che il vostro dissenso dipenda più dalla loro grandezza, che dalla loro enunciazione. Ma vediamo di tirare le somme.

Il nostro caro Parlamento italiano è composto da 945 membri tra senatori e deputati. Considerando solo l'indennità (media) lorda annua spettante a ogni parlamentare, ed escludendo i privilegi sopra citati, l'Italia spende complessivamente 141.750.000 euro per loro. (150.000 euro x 945).
Bella sommetta!

Il taglio del 5% degli stipendi, invece, verrebbe calcolato al netto dell'indennità mensile, senza considerare le varie integrazioni per spostamenti, telefonate ecc.
Per ogni parlamentare l'indennità netta media è di 5.400 euro al mese, che si traducono in 64.800 euro l'anno.
Ne consegue che ogni anno per le indennità nette dei parlamentari vengono spesi 61.236.000 euro.

E' da questi 61.236.000 euro che va calcolata la riduzione del 5% proposta dal governo, la quale ammonterebbe a 3.061.800 euro (per comodità Howl ha calcolato questa percentuale sulla somma totale delle indennità).

Tagliando gli stipendi dei parlamentari del 5% si risparmierebbero 3 milioni di euro su 141. Howl pensa che quei 3 milioni non dovrebbero essere la somma da decurtare ai nostri "poveri" parlamentari, ma piuttosto la somma totale con la quale stipendiarli. Insomma, 3.240 euro annui è un gruzzolo più che sufficiente per ogni nostro "rappresentante". Si tenga presente che ogni deputato non solo conserva il suo impiego, ma è anche eleggibile ad altre cariche istituzionali e non ha vincoli sul numero di volte che può essere eletto in Parlamento.

Come ben dice Beppe Grillo, e non solo lui, i parlamentari sono nostri dipendenti! Nessun dipendente prende più soldi del suo datore di lavoro!

2 commenti:

  1. non c'è assolutamente niente di democratico in una classe politica che anzichè dar voce ai disagi di noi cittadini e adoperarsi per porre rimedio a ingiustizie e diseguaglianze, si limita a tutelare interessi e privilegi di pochi! ma solo ora mi rendo pienamente conto della OSCENITà della cosa!!! sono numeri che fanno rabbrividire! e com'è che nessuno ne parla, soprattutto in tempi di crisi economica, debito pubblico e necessità di fare tagli??? un meritato 1-0 per howl nella lotta contro l'atteggiamento omertoso e irresponsabile del nostro sistema d'informazione e della nostra classe dirigente!

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  2. Howl ringrazia l'anonimo commentatore e spera di far segnare ancora sul tabellino nuovi punti a favore della democrazia!

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